A dire no a Marini, infatti non sono stati solo i renziani, che già all’assemblea del Capranica avevano annunciato il proprio niet («Un’assemblea allucinante, un suicidio politico», ha ribadito Federico Gelli) ma anche una larga fetta di parlamentari che fino a ieri avevano sostenuto Bersani, ieri si è ribellata senza se e senza ma. Come Susanna Cenni, che dopo avere votato no al Capranica «e non aver chiuso occhio per tutta la notte», alla fine lo ha ribadito anche nell’urna. Come i fiorentini Filippo Fossati e Elisa Simoni, o come la piombinese Silvia Velo e il grossetano Luca Sani, tutti dalemiani doc: «Ho ascoltato il territorio», ha scritto quest’ultimo per giustificare lo strappo.