AMBIENTE
Arsenico e rame nei limiti. Avanti con la demolizione.
MASSA MARITTIMA – I resti dei magazzini saranno classificati come «rifiuto speciale non pericoloso». Ovvero le percentuali di arsenico e di rame presenti nei calcinacci sono «compatibili con i limiti previsti per legge».E in buona sostanza, «non c’è nessun pericolo per la salute umana». In una relaziona stilata da Provincia di Grosseto, Arpat e Asl c’è la risposta alle analisi svolte sulle vecchie strutture dell’ex Agraria di Massa Marittima, dopo la denuncia da parte del movimento civico Massa Comune circa la presenza di sostanze tossiche o comunque pericolose per la popolazione. «I lavori ora continueranno senza problemi» spiega il sindaco Lidia Bai. Il caso è esploso all’inizio del 2013 e nella città del Balestro ha fatto un bel po’ di rumore. Nasce da delle analisi commissionate dalla civica a un laboratorio privato su dei calcinacci raccolti ai piedi di quelli che erano i magazzini dell’ex Agraria. Dai risultati, vennero fuori valori al di sopra della norma alle voci dell’arsenico e del rame. Componenti molto pericolose e la notizia non ha tardato ad essere pubblicata. Il Comune massetano, allora, ha commissionato ulteriori analisi «ai soggetti competenti», spiega la Bai. Analisi che comunque state svolte, al di là della denuncia. Infatti, la legge stabilisce che la ditta che recupera il materiale deva classificarlo prima di poterlo riutilizzare. «Questa verifiche sarebbero terminate verso agosto – spiega il sindaco – ma il caso ha portato la ditta a svolgerle prima». Accanto alla Bai c’è buona parte della giunta e un tecnico. Davanti hanno le relazioni dei vari soggetti chiamati in causa, insieme ai risultati commissionati a un altro laboratorio privato. Una mole di dati e valori che nei giorni scorsi è stata messa su un tavolo a cui si sono seduti la Provincia, Arpat, Asl e Comune. Mettendo insieme i vari elementi, ne è scaturito che i resti dei magazzini dell’ex Agraria sono da classificare come «rifiuti speciali non pericolosi», non riutilizzabili per «siti verdi pubblici-residenziali» o «siti commerciali-industriali» ma bensì per «sottofondi stradali» o «discarica». In numeri, stando la relazione sul tavolo nei campioni raccolti sono presenti 66,8 milligrammi/chilo di arsenico e 66,9 di rame. Senza presentare «nessuno pericolo per la salute umana», con tanto di certificazione dell’Asl. Ovvero, non ci sono rischi su eventuali contaminazione del suolo o dell’aria. Una versione ben diversa da quella contenuta nella denuncia di Massa Comune. In quei risultati infatti veniva spiegato che nei calcinacci esaminati c’era una presenza pari a 206 milligrammi per ogni chilo quando il limite è cinquanta (così riporta la relazione della civica). «I valori vanno presi a seconda di varie percentuali e quantificativi» spiega l’assessore Daniele Morandi. Insomma, il caso sembra essere chiuso. «I lavori nell’area adesso continueranno senza nessun problema» continua il sindaco.