PANORAMA POLITICO
di Alfredo Faetti
Massa Comune chiede la testa dell’architetto. La bufera giudiziaria che ha coinvolto Sorano arriva a Massa. «Sarebbe il caso che Pistolesi fosse sollevato dagli incarichi»
MASSA MARITTIMA
Meglio prevenire che curare, soprattutto se si parla di tribunali.
Il nocciolo della mozione presentata dal movimento civico Massa Comune all’amministrazione sta tutto qui.
C’è un professionista, arrivato alla ribalta delle cronache in questi ultimi giorni e non certo per sua gioia, che a Massa Marittima ha diversi incarichi, anche su argomenti importanti come il piano strutturale.
È l’architetto Andrea Pistolesi, oggi agli arresti domiciliari per l’inchiesta che ha travolto il Comune di Sorano.
Una posizione che fa sorgere tanti, troppi dubbi a Massa Comune, che ora chiede all’amministrazione di revocare tutti gli incarichi fiduciari che aveva conferito al professionista.
Quello di Pistolesi non è un nome nuovo a Massa Marittima.
In molti, forse, non se lo ricordano. Ma qualcuno di sicuro sì.
Il nome dell’architetto infatti era già apparso sul sito www.palazzodellabbondanza.it nel 2008, insieme a una lunga lista di sospetti e critiche sugli incarichi che il Comune gli aveva affidato.
Pistolesi di tutta risposta denunciò per diffamazione l’autore di questi attacchi, Gabriele Galeotti.
Lo stesso che fa parte del direttivo di Massa Comune e che dalla scorsa settimana sente una personale sensazione di rivincita.
Ma al di là delle vicende passate, sono quelle attuali su cui si basa la mozione della civica: da una parte la bufera di Sorano, con gli arresti domiciliari per Pistolesi «per vicende inerenti la redazione del regolamento urbanistico del Comune»; dall’altra i molti incarichi che lo stesso ha ricevuto, anche in via fiduciaria, dall’amministrazione di Massa.
«Le ipotesi di reato sembrano confermate da intercettazioni telefoniche e da perizie informatiche – si legge nel documento – sollevando inquietanti interrogativi sulla professionalità e sull’imparzialità dei soggetti coinvolti».
Tra questi, come detto, c’è che da oltre 20 anni svolge numerosi incarichi professionali per conto della nostra amministrazione, con particolare riferimento al mantenimento dell’Ufficio di Piano e alla redazione e gestione del piano strutturale e del regolamento urbanistico».
Incarichi poi che in alcune circostanze sembrano anche incompatibili.
È il caso della redazione della relazione di monitoraggio dello stato di attuazione del piano strutturale e del regolamento urbanistico, che il Comune massetano ha affidato all’architetto a dicembre, «dopo procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara», spiegano da Massa Comune.
«Tale incarico – continuano – sembra porsi in condizioni di inopportunità con gli incarichi precedentemente conferiti, perché raduna impropriamente in un unico soggetto le funzioni di operatore incaricato della pianificazione territoriale e di supervisore incaricato di monitorare la loro attuazione in conformità alla normativa regionale».
Insomma, in queste condizioni Pistolesi sarebbe controllato e controllore.
Elementi per porsi dei dubbi secondo la civica ci sono a sufficienza, considerando che «le amministrazioni pubbliche possono licenziare propri dipendenti anche per fatti ritenuti modesti in sede penale».
Oltretutto questa decisione «può essere assunta anche nei confronti di professionisti incaricati di prestazioni d’opera da parte di pubbliche amministrazioni, qualora la loro condotta professionale risulti informata da comportamenti gravemente contrastanti rispetto a quelli a cui devono attenersi le amministrazioni pubbliche».
Un mix di fatti e sospetti che porta Massa Comune, attraverso la mozione, a impregnare il sindaco Lidia Bai «a revocare in via cautelativa ogni rapporto professionale con l’architetto Andrea Pistolesi, sino al termine del procedimento giudiziario».