SISMA L’AQUILA: 4 ANNI DOPO

 

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A quattro anni dal devastante terremoto del 6 aprile 2009, fiaccolata per le strade del centro ancora in rovina del capoluogo abruzzese. Per non dimenticare mentre la città cerca di ricominciare a vivere.

 

 

L’Aquila, quattro anni dopo il sisma:
in aumento i casi di depressione

 

 

Il centro del capoluogo abruzzese è una città fantasma, la gente vive in agglomerati anonimi e asettici, le relazioni sociali sono andate in pezzi. Il trauma collettivo continua. Un reportage di Mente&Cervello segnala la sempre maggiore diffusione delle patologie psichiche 

 

La lunga lista dei divieti. Senz’altro legati alla necessità di mantenere l’ordine e la sicurezza, soprattutto in un momento in cui la confusione era totale, i numerosi divieti dettati all’interno delle tendopoli non hanno certo reso più semplice la sopportazione del dolore. “Il divieto di fare visita ai propri cari se sprovvisti di documento d’identità, il divieto di fare assemblee o di ritrovarsi, il divieto di volantinaggio, il divieto di distribuire caffè, Coca cola, alcool o altre sostanze eccitanti, il divieto di fare visita oltre un certo orario (di solito le 21)…”. E a quanto viene riferito nell’articolo, c’era anche un divieto prefettizio ai giornali di parlare dei suicidi, per evitare che si creasse panico.

 

di PIERA MATTEUCCI

  

 

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