IL TIRRENO

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto

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2013-04-05

PANORAMA POLITICO

 

La Finanza in Comune il sindaco si sente male Sorano: 13 indagati per le gare truccate, coinvolti funzionari e imprenditori Divieto di dimora per il primo cittadino che accusa un malore: arriva l’ambulanza

 

di Pierluigi Sposato SORANO Si è dimesso. Poche ore essere stato raggiunto dall’ordinanza che dispone il divieto di dimora, Pierandrea Vanni ha rassegnato il mandato di sindaco di Sorano. Amareggiato al punto da sentirsi male. Dopo l’arrivo della Finanza in Comune, Vanni ha accusato un malore tanto che è stato necessario l’intervento di un’ambulanza. I medici lo hanno controllato e rassicurato sulle sue condizioni di salute. «Non c’entro niente» ripete il sindaco riguardo al ciclone giudiziario che si è abbattuto ieri mattina sulla sua testa e su quella di tre dirigenti comunali, due architetti, sei imprenditori. Un ciclone che fa ancora più rumore perché scuote un territorio di poche migliaia di anime dell’entroterra collinare maremmano. Due filoni per tredici indagati e dodici misure cautelari, con perquisizioni eseguite da 100 tra finanzieri e agenti di polizia tra la Toscana e la Basilicata. Entrambi i filoni sono accomunati dall’ipotesi di turbativa d’asta. Un filone relativo all’ampliamento dell’area Pip di San Quirico; un filone relativo all’affidamento dell’incarico per la redazione del regolamento urbanistico (iter 2010-2012), procedura di cottimo fiduciario con ribasso del 20 per cento. In entrambi figura la responsabile dei servizi tecnici del Comune, Simona Boncori, indagata anche per falso per una presunta retrodatazione di atti, messa ai domiciliari. Come sono ai domiciliari anche gli architetti Andrea Pistolesi e Luca Perin, che si erano aggiudicati l’incarico per il regolamento grazie – secondo la Procura – ai lavori di una commissione ad hoc, non composta da esperti, che avrebbe avvantaggiato i professionisti poi incaricati introducendo a lavori in corso un criterio ritenuto sospetto. Le intercettazioni telefoniche proverebbero gli accordi preventivi; le perizie informatiche la retrodatazione; una consulenza tecnica l’irregolarità dell’aggiudicazione, della quale devono rispondere anche due funzionari comunali, Luigino Cannucciari e Stefano Canistri (per loro la Procura ha formulato una richiesta di sospensione dal servizio). Ma una turbativa d’asta sarebbe avvenuta anche al momento in cui il Comune aveva aggiudicato i lavori di ampliamento dell’area di insediamenti produttivi. In questo caso, sono finiti ai domiciliari non solo Boncori ma anche i titolari della Gmg di Acquapendente che aveva vinto l’asta (Andrea Gioacchini e Marco Filoni) mentre un provvedimento di sospensione dall’esercizio di impresa ha raggiunto Roberto Bramerini (Bramerini di Arcidosso), Antonio Gioacchini, Giovanni e Giuseppe Garibaldi Bitonte, titolari della terza ditta, di Matera. Anche i semplici partecipanti all’asta avrebbero avuto responsabilità. Ed è questo aspetto che lascia perplessi i difensori degli indagati, che puntano a dimostrare già da ora l’estraneità dei loro assistiti dalle accuse mosse. Gli avvocati respingono ogni ipotesi collusiva così come l’uso di mezzi fraudolenti. «Pistolesi e Perin sarebbero arrivati primi di gran lunga, comunque», dice l’avvocato Roberto Santi Laurini che tutela Pistolesi, mentre Andrea De Cesaris si dice certo dell’estraneità di Perin. Dieci le offerte che erano state presentate. Eppure il gip Montesarchio accoglie le conclusioni del pm Pizza quando questi sottolinea l’esistenza di «accordi clandestini e preventivi».

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