Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
2013-03-21
Investimenti a Niccioleta «Ma il Comune ci frena» Il proprietario del bar della frazione sotto sfratto è pronto a rivolgersi al Tar Deve ricevere ancora un risarcimento danni per un gazebo distrutto da un pino
di Alfredo Faetti
NICCIOLETA «Non mi arrendo: la battaglia va avanti». Promette tempesta la vicenda del bar di Niccioleta, a cui il Comune di Massa Marittima ha revocato nei giorni scorso l’autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande. «Siamo pronti ad andare al Tar» spiega Cristian Reveruzzi, titolare della società Green Park sas, forte dell’appoggio dei suoi consulenti e dei suoi avvocati. «Noi abbiamo tutta l’intenzione di investire a Niccioleta, ma con il Comune non possiamo lavorare». Lui nella piccola frazione massetana sperduta nei boschi vorrebbe anche acquistare una tabaccheria, per esempio. Però, spiega Reveruzzi, con l’amministrazione è difficile fare affari. Anche per quanto riguarda il bar in questione. «Avevamo l’intenzione e la disponibilità di prendere l’attività, ma non senza chiarezza». La vicenda è spinosa. La Green Park sas (che ha attività in Lombardia, Toscana e tra poco anche a Udine) è entrata sulla scena soltanto l’anno scorso, ma l’origini partono da molto prima. Dal 2005, per essere precisi, quando la prima società firma una concessione con il Comune per prendere in gestione i locali di Niccioleta (di proprietà dell’amministrazione) per farci un bar. Le cose però nel corso degli anni non vanno per il verso giusto e il privato accumula debiti, anche con l’ente stesso, non pagando l’affitto. Nel 2010 la concessione scade, ma l’attività nonostante tutto prosegue. Arriviamo così al 2012. «Mio padre vive in Toscana, a Montieri, da vent’anni – spiega Reveruzzi – Così, visto che gli manca poco a finire di lavorare, gli ho proposto di fare un investimento, prendendo il bar a Niccioleta». In questo senso, l’imprenditore, una volta consultata la società che aveva firmato la concessione e preso atto della loro disponibilità a cedere l’attività, è andato in municipio e le alternative sono state due per sbloccare la situazione: «o fare un bando di gara – spiega oppure prendere la società che c’era già dentro». Il problema però che quest’ultima ipotesi prevedeva anche di accollarsi «debiti per centomila euro». Ma una soluzione, racconta Reveruzzi, salta fuori. «Il Comune ci propone allora di costituire un’Ati (associazione temporanea d’impresa ndc), ovvero di portare avanti la gestione con entrambe le società, anche se l’amministrazione sarebbe stata della Green Park». Il Comune però mette dei cavilli. «Per fare questa Ati dovevamo pagare gli affitti arretrati della vecchia società, circa ventimila euro più gli interessi – continua l’imprenditore – Noi accettiamo, chiedendo però una documentazione precisa su questa operazione, sentendoci rispondere di no». In questo modo salta la trattativa. «Noi però abbiamo continuato ad andare avanti con l’attività, pronti ad arrivare anche in tribunale» spiega Reveruzzi. La vicenda non sembra che si chiuderà alla svelta. «Io con la mia società sono pronto a investire a Niccioleta, al contrario del Comune. – continua l’imprenditore – Con il bar lavoriamo giorno e sera e abbiamo clienti da tutto il territorio. Paghiamo dipendenti, fornitori e tasse». Anzi, la Green Park aspetta ancora «cinquemila euro come risarcimento danni – spiega il suo proprietario – dato che l’anno scorso l’amministrazione non ha tagliato i pini e uno di questi è caduto sul nostro gazebo, distruggendolo». La battaglia insomma non finisce qui. «Se chiudiamo chi pensano che la prenda un’attività a Niccioleta?»