4 Commenti a “Polyteckne – Per non dimenticare 1°”

  • strict look says:

    .
    impunità: significato
    .
    • Condizione di chi non è soggetto ad alcuna pena

  • Roberto Ovi says:

    All’epoca non sopraggiunsero querele

  • Oscar De Paoli says:

    .

    Non ho paura delle querele ma dello status quo………………………………………………

  • strict look says:

     

     

     
    ATTENZIONE

    Punti di sospensione
    Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

    Segni di punteggiatura

    I punti (o puntini, o puntolini) di sospensione, anche
    chiamati puntini sospensivi o (nel parlato) tre puntini, sono un segno di
    punteggiatura costituito graficamente da un gruppo di tre punti consecutivi
    scritti orizzontalmente. Si tratta di un segno di pausa e quindi nella lettura
    corrisponde a un intervallo fonetico paragonabile a quello di una virgola.

    I punti di sospensione sono sempre in numero di tre, sia che si trovino alla
    fine, all’inizio o all’interno di un periodo.

    I punti di sospensione hanno vari utilizzi:

    Segnalano una “sospensione” nel discorso (da cui il nome), come
    una frase non conclusa, un’esitazione o un accenno lasciato volutamente
    indefinito (figura retorica dell’ellissi). Sono utilizzati anche per riprodurre
    l’andamento spezzato ricco di pause della lingua parlata.[1] Sono staccati alla
    parola che li precede e sono seguiti sempre da uno spazio a meno che il
    carattere successivo non sia una parentesi di chiusura o un punto
    interrogativo[senza fonte]. Se posti alla fine di una frase si riprende con la
    lettera maiuscola. Esempi:

    «Andammo a cena insieme e poi…»

    «Ella è… non è…» (Dante, Divina Commedia, Canto settimo del Purgatorio)

    Segnalano anche la “sospensione” di una parola che pronunciata per
    esteso risulterebbe volgare, di turpiloquio o una imprecazione. In questo caso
    i puntini sono attaccati alla parte antecedente o seguente del termine. Esempi:

    “vaff…”

    “…zzo”

    Se sono soli in una frase, i punti di sospensione indicano sorpresa e
    stupore: non è raro trovare questo utilizzo nei romanzi e nelle opere di
    narrativa in genere.

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