tratto da   www.liberoquotidiano.it

 

 

Giallo sulle cifre del dossier di Renzi. Il tesoriere del Pd: “E’ una patacca”

 

Botte da orbi in casa Pd: la battaglia tra renziani e bersaniani si sposta nelle aule di tribunale  (clicca QUI)

 

 

Sul Pd tira aria di bufera. A scatenare la guerra è il presunto dossier di Matteo Renzi sulle cifre del Pd. Stipendi, costi e strutture. Una breve guida al bilancio dei democratici. Il rottamatore vorrebbe usare l’arma del dossier per smascherare un baraccone costoso e inchiodare Bersani sulle sue responsabilità. Le cifre che cita il sito Dagospia.com sono queste: “La segreteria è composta da 12 persone, si tratta di un incarico politico retribuito con contratti a tempo determinato di circa 3.500 euro al mese, più l’alloggio per chi non è di Roma. Il coordinatore della Segreteria è Maurizio Migliavacca, non retribuito in quanto parlamentare. Sotto di lui, Vanio Balzo (tempo indeterminato) , Alfredo D’Attorre e Alessandro Mazzoli (tempo determinato, circa 2.500). Migliavacca ha due segretarie (sui 1.500-1.800). Il Tesoriere Antonio Misiani (non retribuito in quanto deputato) è a capo dell’Amministrazione ( sei persone di cui due segretarie, 3 amministratrici e un dirigente.). Il dirigente è Trevisonno ( 5000 euro a tempo determinato, si occupa anche della gestione delle spese della festa democratica), le segretarie (1800-2000), gli amministrativi ( 1800- 2500)”. 

 

Il Pd “Cifre sbagliate” – Poi si passa al capitolo dell’organizzazione: “Stumpo. (già funzionario Pd, assunto a tempo indeterminato, sui 6.000 euro) sotto di lui Elettra Pozzilli (coordinatrice dell’area organizzazione, assunta a tempo indeterminato guadagna sui 3000). Tore Corona: tesseramento ( t. ind sui 3000 e passa). Andrea de Maria ( funzionario Emilia Romagna). Eugenio Marino, responsabile degli italiani nel mondo ( t.ind 2.500). Marina Sale, ufficio circoli ( t. ind sui 2000) Ha tre segretarie (tra i 1500 e i 2000). Enti locali, Davide Zoggia. ( 3.500, t. det., più alloggio). Lavorano per lui Peta, responsabile dei rapporti con gli amministratori ( t. ind 2.000). Silvana Giuffrè , funzionario ( t. ind sui 3000). Pacella ( assunto dall’Unione Province Italiane più contratto a progetto del Pd) e un altro funzionario con due segretarie che guadagnano dai 2000 ai 2500 a tempo ind.”. Va detto che per il Pd queste cifre non sono per nulla vere. I dati sono solo delle indiscrezioni. Ma nessuno ha dimostrato che siano attendibili. Lo stesso tesoriere del Pd Antonio Misiani non ha mando giù il dossier e attacca: “Più che un dossier, siamo di fronte ad una patacca che contiene una quantità di informazioni errate e di cifre campate per aria. E’ una due diligence all’amatriciana (o, meglio, alla ribollita), verrebbe da dire. La cosa inaccettabile è che questa squallida operazione, la cui strumentalità è evidente, chiama in causa persone che lavorano e che meritano rispetto – dice Misiani -. Per questo, ho dato mandato ai legali di mettere in atto tutte le azioni necessarie in sede civile e penale contro gli autori di questo squallido dossier”.  Il dubbio però a questo punto resta: chi ha dato le cifre a Matteo? E’ forse una polpetta avvelenata per far scivolare il rottamatore?

 

 

 

Un Commento a “Il dossier di Renzi”

  • Roberto Ovi says:

    Il Dr. Misiani, giustamente, chiede rispetto verso persone chiamate in causa da questo ipotetico dossier che, a suo dire, conterrebbe notizie imprecise od addirittura false.
    Ma il problema politico del finanziamento (pubblico e/o privato) dei partiti, sollevato da Renzi prima ancora che da Grillo, rimane tutto intero.
    Da quello che si legge in alcuni libri (“PARTITI SPA – NON SOLO FINANZIAMENTI PUBBLICI, MA SOCIETA’, BANCHE, IMMOBILI, SPONSOR PRIVATI ED OCCULTI: COME E PERCHE’ I PARTITI SONO DIVENTATI IMPERI FINANZIARI” di Paolo Bracalini. Editore Ponte alle Grazie – 2012), la questione del finanziamento dei partiti appare costosa, gravissima e gravida di possibili rilevantissimi conflitti di interessi, a danno dei cittadini.
    Consiglio di leggerlo a tutti i lettori di questo sito. Soprattutto a quelli particolarmente sensibili alla questione morale, che ne potrebbero ricavare amare delusioni.
    Il nuovo Parlamento potrebbe cominciare con l’approvare subito una legge per disciplinare la vita democratica interna ai partiti (magari Bersani potrebbe leggersi un famoso progetto di legge del 1958 presentato dal Senatore a vita Don Luigi Sturzo), una per togliere ogni tipo di finanziamento o contributo pubblico ai partiti ed un’altra, infine, per disciplinare in modo organico, come ben specificato da Marco Travaglio, i diversi possibili conflitti di interesse in politica (nomine nelle banche, nomine negli enti derivati, autorità d’ambito, società di erogazione dei servizi pubblici a prevalente o totale partecipazione pubblica, oltre agli affari di Berlusconi).
    http://www.youtube.com/watch?v=lEqgqrD9lRI
    Nel frattempo, data la difficle situazione economica dell’Italia, e credo che il Dr. Misiani sarebbe d’accordo, il PD potrebbe accogliere l’invito di Grillo rinunciando a richiedere i rimborsi ed i contributi spettanti per legge a quel partito, chiedendo per sfida al PDL di fare altrettanto.
    Non credo sia demagogia auspicare un sostanzioso dimagrimento degli inefficienti apparati dei partiti. Non so perchè, ma mi sento pessimista.

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