IL TIRRENO

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP

Web www.provincia.grosseto.it e-mail urp@provincia.grosseto.it

2013-02-27

 

PANORAMA POLITICO

5 Stelle, ora sfida sui sindaci Toscana, per il Pd lo spettro di tanti “casi Parma” alle amministrative di primavera

 

 

 

elezioni 2013

 

 

 

 

di Mario Lancisi FIRENZE Parma, la città dove il sindaco è grillino, è ad un tiro di schioppo dalla Toscana e il Pd, non senza preoccupazione, si chiede, dopo l’exploit di domenica e lunedì, se l’onda lunga del Movimento 5 Stelle potrà condizionare le prossime elezioni amministrative, che in Toscana riguarderanno 16 comuni, tra cui tre capoluoghi di provincia come Massa, Pisa e Siena. Preoccupazioni legittimate dai numeri. Grillo è il secondo partito in Toscana ed è il primo in 28 comuni. Tra i quali città importanti come Carrara, Massa, Pietrasanta, Viareggio, Capannori e Grosseto. Il caso Parma. La domanda è se avremo anche in Toscana comuni guidati da sindaci del movimento 5 Stelle. Se avremo anche noi delle città come Parma dove i cittadini al candidato usato sicuro proposto dal Pd hanno preferito quello nuovo di zecca del movimento di Grillo. Antonio Floridia, responsabile dell’ufficio elettorale della Regione, non ha dubbi: «Il movimento di Grillo è molto adatto ad inserirsi in maniera vincente o comunque competitiva nelle elezioni amministrative. I grillini infatti sono molto legati al territorio e se presentano candidati credibili e riconosciuti possono essere in alcuni comuni assai competitivi». Il movimento di Grillo, ha calcolato l’esperto elettorale, ha ottenuto in Toscana 530mila voti, presi in parti probabilmente eguali da Pd e Pdl, che hanno perso rispettivamente 300mila e 320mila voti rispetto alle elezioni del 2008. «Essersi schierati fuori dall’asse destra-sinistra ha consentito a Grillo di prendere voti da entrambi i poli politici», conclude Floridia. Prendiamo una città tradizionalmente rossa come Pisa. La coalizione di centrosinistra domenica ha ottenuto il 42,7%, un risultato che se confermato alle elezioni comunali del 26-27 maggio prossimi, costringerebbe il sindaco uscente Marco Filippeschi al ballottaggio. Nel qual caso sulla candidata del movimento 5 Stelle Valeria Antoni potrebbero convergere anche i voti del centrodestra. A Massa 5 punti di differenza. Ma se Pisa presenta ancora distacchi ragguardevoli tra Pd e 5 Stelle non altrettanto è in molti degli altri comuni dove si vota a maggio. Prendiamo ad esempio Massa. Grillo è primo. Anche considerando non il Pd da solo ma la coalizione di centrosinistra che si è presentata alle elezioni politiche abbiamo un distacco di soli 5 punti (34,8 contro 29,2) e il serbatoio di voti del Pdl raggiunge il 23%. A Viareggio – altro comune al voto amministrativo – la differenza (sempre considerando il centrosinistra e non il Pd) è di solo 2 punti percentuale, 31 contro 28,9 mentre il centrodestra è al 26,5% per cui la città versiliese è davvero a portata di mano dei grillini. In generale i comuni dove il movimento 5 Stelle è il primo partito sono lungo la costa, radunati nelle province di Massa Carrara, Lucca e Grosseto. E’ la Toscana costiera, tradizionalmente caratterizzata da ceti sociali legati al terziario e politicamente mobili, che passano da destra a sinistra. Territori dove il voto di opinione ha fatto breccia, rispetto alla Toscana centrale, dove la tradizione operaia e mezzadrile è più forte, rappresentando lo zoccolo rosso, il cuore della sinistra, come hanno spiegato gli studiosi Paul Ginsborg e Ilvo Diamanti. C’è dunque una Toscana, soprattutto quella costiera, che negli ultimi decenni ha visto la sfida del centrodestra alla sinistra e che ora invece punta sulla protesta e la rabbia del comico genovese. A Livorno e Siena. E anche in roccaforti rosse come Livorno e Siena il Pd trema, teme l’assalto dei grillini. A Livorno, la città dove nacque il Pci, il Pd è al 38,4 con meno 15% alla Camera e meno 13% al Senato mentre Grillo avanza minaccioso con il 26%. A Siena il crollo e gli scandali della banca hanno trascinato anche la sinistra nella disfatta: il Pd prende solo il 41% mentre i grillini sono al 22,1%. La distanza sembra di assoluta sicurezza, ma molto dipende dalla vicenda del Mps. Il fatto che il candidato sindaco Franco Ceccuzzi sia stato costretto al passo indietro dà una spinta ulteriore al vento grillino. Grillo un’insidia per la Toscana rossa? «Più che un’insidia mi pare un tema con cui fare i conti. Oggi i contenuti che noi ritenevamo antipolitica sono il programma del primo partito del Paese. Guai a pensare che tutto sia come prima», sostiene il livornese Marco Ruggeri, probabile successore di Andrea Manciulli alla guida del Pd toscano. Anche il massese Fabio Evangelisti dà molto credito al movimento 5 Stelle: «Non un’insidia ma un competitor del tutto nuovo. Parma docet…», spiega. Uno spettro anche per il Pdl. Così lo spettro di Parma torna ad agitare i sonni dei dirigenti del Pd e anche del Pdl. Sì, il centrodestra che finora era riuscito ad essere competitivo in alcuni comuni dell’isola d’Elba, della Maremma e della Lucchesia, ora si interroga se Grillo non rischi in Toscana di essere l’alternativa alla sinistra. Un centrodestra che si è attestato intorno al 20% e che in alcuni comuni, come Firenze, è sceso al 14-13%. «Siamo un partito che in alcune zone è senza radici», si lamenta un dirigente del Pdl. Radici invece che stanno mettendo i grillini legandosi al territorio con i problemi concreti dei cittadini – dall’inceneritore alla trasparenza comunale-, come sta rivelando l’esperienza dei consiglieri del movimento 5 Stelle presenti in alcuni comuni toscani

Lascia un Commento

Devi aver fatto il login per inviare un commento


Entra
IL NOSTRO SPOT
Categorie
GRAZIE PER LA VISITA