Treni, per il consiglio regionale va superato il monopolio di Fs l La commissione d’indagine: via la prima classe, penalità più dure e una vera gara per il servizio
di Firenze Vladimiro Frulletti Vfrulletti@Unita.It
La Regione Toscana da mero controllore dei servizi offerti da Trenitalia dovrebbe passare a essere garante dei cittadini che usano quei treni. Come? Mettendo in gara il servizio del trasporto pubblico su ferro dividendo la Toscana in più lotti in modo da permettere ad altri operatori, oltre Fs, di entrare in questo mercato. Questa è l’indicazione che emerge dallo studio fatto dalla commissione trasporti del Consiglio regionale presieduta da Fabrizio Mattei del Pd che, attraverso un proprio gruppo di lavoro coordinato da Paolo Bambagioni (Pd) e composto da Giuliano Fedeli (Idv) e Giovanni Santini (Pdl) ha studiato per oltre sei mesi (da maggio a novembre 2012) il servizio offerto dai treni regionali. «Ci sono molti punti critici, ma anche luci interessanti» è il sintetico giudizio che, a fine esame, fa Mattei. Non esattamente una promozione a pieni voti, ma neppure una netta bocciatura. Del resto i problemi che i consiglieri regionali hanno riscontrato viaggiando sui treni e girando per le stazioni sono quelli che quotidianamente riscontrano i pendolari che usano il ferro per andare a scuola o al lavoro: ritardi, affollamento, sporcizia (anche se in questo caso le lamentele e i controlli che fa la Regione sembrano funzionare), stazioni che dopo le dieci di sera (è l’accusa di Fedeli) diventano terra di nessuno e soprattutto scarsa informazione sui disservizi. Anche lunedì è stato soppresso un treno regionale (il Firenze – Arezzo – Chiusi delle 16,55 ) senza che agli utenti, è l’accusa della Regione, sollecitata dalle proteste dei pendolari, Trenitalia fornisse informazioni sulle alternative possibili per il proprio viaggio. L’elenco delle doglianze insomma non è nuovo, ma il nodo è che troppo spesso la Regione ha in mano armi spuntate per far valere i propri diritti e quindi quelli dei cittadini che usano il treno. «Le multe che possono essere fatte dalla Regione -sono piuttosto basse – fa notare Bambagioni – tanto che a Trenitalia spesso gli conviene più pagare quelle penali che intervenire». E questo non è altro che il frutto amaro del monopolio dove il potere contrattuale della Regione è minimo visto che non ci sono altri gestori a far da concorrenti e l’unica bottega a cui ci si può rivolgere è quella di Trenitalia. Da qui la proposta (la votazione del consiglio è stata rinviata alla prossima seduta per l’assenza dell’assessore ai trasporti Luca Ceccobao) di fare una gara vera dividendo la regione in più lotti («se ne possono fare fino a nove» ipotizza Bambagioni). Del resto l’idea di mettere a gara tutto il trasporto locale sia su gomma che su ferro era stata coltivata dal presidente Rossi a inizio del suo mandato. Poi era caduta e la gara s’è limitata ai bus pubblici (ci sono 7 operatori interessati). Del resto il contratto di servizio fra Regione e Trenitalia scade a fine 2014. Vale ben 209 milioni di euro l’anno E per la commissione dentro ci sono parecchie cose da rivedere. Le penalità, ad esempio, dovrebbero essere più incise. Mentre la proposta per superare i casi di super-affollamento delle carrozze è di eliminare la prima classe sui treni regionali così da ampliare il numero dei posti a disposizione dei pendolari. Quanto al rapporto con l’utenza il suggerimento è di trovare luoghi dove tutti i soggetti (Regione, Trenitalia, Rfi) possano confrontarsi. L’obiettivo finale infatti per i consiglieri deve rimanere quello di incentivare l’uso del mezzo pubblico e quindi migliorare un servizio che, in una situazione di crisi come quella attuale, sta diventando sempre più indispensabile per migliaia di toscani che sempre più spesso lasciano a casa l’auto. Il che ovviamente oltre che interventi gestionali dovrebbe prevedere anche azioni sulle strutture. Troppi i treni in là con gli anni anche se un certo turn-over è stato avviato grazie al diretto intervento finanziario della Regione. E troppe ancora le linee a binario unico e quelle dove ci sono i treni diesel. Attualmente gli oltre 1500 km di rete ferroviaria sono utilizzati da 232mila viaggiatori ogni giorno, di cui oltre 53mila abbonati, e i treni a disposizione sono 140 che percorrono circa 286mila km al giorno per un totale annuo di oltre 23milioni di km. Ma oltre 700 km di linee restano a binario semplice (211 km) o non sono elettrificate (503 km).
16 January 2013
pubblicato nell’edizione di Firenze (pagina 25)