tratto da   www.tzetze.it

 

 

“Draghi’s Bank of Italy knew of Monte Paschi Missteps in 2010”, ovvero Mario Draghi, governatore di Bankitalia – e ora numero uno della BCE – sapeva delle irregolarità diMonte dei Paschi di Siena nel 2010.

 

E’ quanto scrive l’agenzia Bloomberg.

 

“La Banca d’Italia, sotto il precedente governatore Mario Draghi, individuò irregolarità contabili che consentirono a Banca Monte dei Paschi di Siena di nascondere le proprie perdite per più di due anni, prima che l’istituto venne costretto ad ammettere che dovrà rivedere i propri bilanci”.

 

Stando a un rapporto datato lo scorso 28 gennaio, nel 2010, “un problema venne alla luce” sulla contabilizzazione da parte della banca di un accordo strutturato denominato Progetto Santorini (di cui Wall Street Italia ha parlato). Bankitalia mise in allerta “altre autorità” un anno dopo. Nel rapporto non viene spiegato il motivo del ritardo delle comunicazioni.

 

“Mi sarei aspettato che la Banca d’Italia chiedesse trasparenza a Monte Paschi nel 2010, dopo aver visto le transazioni”, ha commentato in una intervista rilasciata a Bloomberg Carlo Alberto Carnevale-Maffe, professore di strategia di business presso l’Università della Bocconi.

 

Draghi, 65 anni, ha guidato la Banca d’Italia nel periodo compreso tra il 2005 e il 2011, anno in cui poi lasciò l’istituto per sostituire Jean Claude Trichet alla guida della Banca Centrale Europea.

 

 

 

2 Commenti a “Draghi sapeva”

  • Roberto Ovi says:

    Non ho nessun titolo per giudicare un professionista del livello di Draghi.
    Ricordo però benissimo cosa ne pensava il Presidente Cossiga ed anche l’ex ministro del Bilancio Paolo Cirino Pomicino che, nonostante le proprie indubbie qualità e l’enorme considerazione che ne aveva Guido Carli (figura di spessore ben superiore a quella di Draghi), continua ad essere percepito come una figura di dubbie qualità.
    Erano considerazioni estremamente critiche, per non dire addirittura peggio.
    In particolare entrambi tendevano a ricordare il ruolo di Draghi avrebbe giocato agli inizi degli anni novanta nella vicenda della vendita (per molti, invece, svendita) del patrimonio pubblico italiano.
    A tal scopo entrambi ricordavano un presunto incontro a bordo del panfilo “Britannia” con importantissimi uomini d’affari, soprattutto inglesi, al largo delle coste tirreniche.

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