IL TIRRENO

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP

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2013-01-29

 

Sanità

L’ospedale Sant’Andrea non si tocca Comuni montani riuniti a Massa Marittima: presto un consiglio comunale con il presidente Rossi

 

il sindaco lidia bai: “Abbiamo invitato anche il direttore dell’Asl per fare il punto della situazione partendo dagli investimenti già realizzati MASSA MARITTIMA Fare sistema con i territori montani per affrontare le emergenze e le problematiche in comune”. La conferenza dei Sindaci dell’Unione dei Comuni Montani Colline Metallifere ha messo all’ordine del giorno dell’incontro di ieri l’organizzazione dei servizi socio- sanitari sul territorio e della Società della Salute, un percorso condiviso con l’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) per affrontare l’annunciata riorganizzazione voluta a livello regionale. «Sono cambiati gli indirizzi – conferma il sindaco di Massa Marittima Lidia Bai – dobbiamo capire in che direzione dobbiamo andare cercando di rilanciare i servizi sanitari nei territori montani disagiati. Chi abita in queste zone non può essere un cittadino di serie B, capiamo anche la necessità di una spending review ma non accetteremo imposizioni, piuttosto ci aspettiamo un percorso condiviso. Per questo è in calendario un consiglio comunale aperto sulla sanità, al quale inviteremo anche il direttore generale della Asl e la Regione Toscana per un confronto serio e complessivo con tutti i sindaci delle amministrazioni delle Colline Metallifere». Quello di ieri è quindi solo l’inizio di un percorso. «Vogliamo aprire un dibattito regionale sugli ospedali montani – continua il sindaco – vogliamo un confronto diretto, vogliamo partecipare ai tavoli nei quali si decide il futuro del nostro territorio. Con la Asl c’è un patto territoriale avviato nel 2007 e rinnovato nel 2009 che prevede una rete ospedaliera e di assistenza sanitaria in accordo fra tutti i soggetti: il patto è in via di realizzazione e da lì siamo disposti a ripartire, purtroppo adesso siamo in una fase nella quale mancano confronti diretti con Regione o Asl che ci auspichiamo di poter riprendere il prima possibile. Con l’Uncem crediamo di poter fare un buon lavoro, stare in rete con chi ha le stesse nostre emergenze è importante, possiamo avere più forza, più collegamenti, più idee e maggiore progettazione». Nessun allarme invece sull’ospedale massetano. «Ogni volta si temono tagli, chiusure o ridimensionamenti della struttura: il famoso patto del 2009 prevedeva investimenti importanti di oltre 10 milioni di euro che sono già stati in buona parte realizzati nei reparti, nel pronto soccorso, nelle sale operatorie, nell’unità di dialisi. Le risorse sono state spese e da parte nostra non ci muoviamo da quegli accordi, se si vuol ragionare di cambiamenti non accetteremo nessun passo indietro. Certo, siamo consapevoli che i tagli ci sono e che vadano affrontati ma non subiremo passivamente procedure decise altrove che riguardano questo territorio, nella sanità c’è molto altro da tagliare che non l’assistenza nei territori montani e questo sarà un bel tema di confronto a livello regionale». conclude Lidia Bai. Anche il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani conferma che indietro non bisogna tornare. «Su ospedale e servizi territoriali ripartiamo dagli accordi già in essere, il patto non è ancora concluso. Siamo disponibili a ragionare sulla riorganizzazione dei servizi, anche in forme nuove rispetto al passato, ma la qualità e la sicurezza dell’offerta sanitaria sono capisaldi intangibili». Michele Nannini

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