CORRIERE DI MAREMMAFalusi Massa Marittima

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP

2013-01-29

 

PANORAMA POLITICO

Massa Marittima Comunisti Italiani: “Non si baratta la salute con il risparmio”

 

 

“Per i lavoratori non c’è mai serenità e pace”. A parlare è la segreteria provinciale dei Comunisti Italiani – Rivoluzione Civile per Ingroia. “All’Istituto Falusi di Massa Marittima, qualcuno pensa di smantellare, esternalizzare servizi di uno dei moduli abitativi per poi far inglobare i restanti lavoratori, probabilmente in una cooperativa, calpestando diritti, contratti e certezze di futuro. Possibile che chi arriva in un ente pubblico abbia questa smania di distruggerlo, esternalizzando poco alla volta i servizi? in più come se non bastasse questi signori pensano anche di trasformare i contratti dei dipendenti, copiando un brutto film già visto tra i lavoratori della Fiat e Marchionne. Le ricette di privatizzare, di spezzettare la gestione attraverso le esternalizzazioni sono tutte ricette che hanno fallito. Evidentemente, qualcuno non ha seguito gli aggiornamenti sulle gestioni aziendali. Ogni tipo di esternalizzazione, costa mediamente il 20 % in più rispetto alla gestione diretta. Poi, in tutta questa vicenda, quali saranno i riflessi sul personale dipendente che in questi anni ha lavorato con grande professionalità e qualità superando anche le difficoltà di sottodimensionamento di organico? Le esternalizzazioni portano problemi nella gestione, nel controllo e nella qualità del lavoro. Tra l’altro anche la procedura è assurda, il buonsenso dovrebbe suggerire per trasparenza e chiarezza, almeno un bando Europeo, per vedere chi ha i requisiti, nel rispetto dei contratti, della qualità, della professionalità e nella gestione dei costi. Infatti, come sono inquadrati i lavoratori della cooperativa di cui si sente parlare in giro ? come viene selezionato il personale ? le retribuzioni sono riferite ad inquadramenti del contratto collettivo o invece a retribuzioni più basse con i relativi problemi di rotazioni continue ? In più vi sono costi che andrebbero rivisti, come per i lavoratori interinali e nella stessa amministrazione dell’ente, con una serie di concorsi per stabilizzare e allo stesso tempo abbassare alcuni costi. Ad oggi, l’Istituto spende quasi 2mioni di Euro, l’esternalizzazione, senza conoscere il bilancio non porta a nessun risparmio reale. Già da questi elementi è evidente ch si tratta di una inutile operazione che se portata avanti non produrrà effetti di risparmi e positività tra i lavoratori. Esprimiamo la nostra totale contrarietà e chiediamo ai sindacati in generale e in particolare alla Cgil di non accettare questa assurda proposta. Così come chiediamo ai Comuni delle Colline Metallifere, ai partiti di difendere il ruolo pubblico dell’istituto, la salvaguardia dei contratti dei lavoratori. Noi Comunisti Italiani – Rivoluzione Civile per Ingroia, presenteremo al Presidente della Regione Rossi una interrogazione per sapere e conoscere come intende rafforzare il ruolo dell’istituto e dei lavoratori contro ogni forma di esternalizzazione che sarebbe la fine dell’ Istituto stesso. Nella sanità non sono accettabili tagli”.

 

 

 

Un Commento a “Comunisti Italiani: “Non si baratta la salute con il risparmio””

  • Roberto Ovi says:

    Mi pare di ricordare che nella scorsa legislatura la maggioranza consiliare di centro sinistra votò un membro del PDCI nel consiglio di amministrazione dell’Istituto “Falusi”, ora componente del consiglio comunale. Non so se egli ora faccia parte dei simpatizzanti della Lista omunisti Italiani – Rivoluzione Civile per Ingroia.
    Quel che è certo è che, quando egli era membro del Consiglio di Amministrazione del Falusi, la gestione della sede di Follonica fu conferita, se non ricordo male, ad una cooperativa sociale ed il personale interno trasferito nella sede di Massa Marittima.
    Mi chiedo quale si stata la sua posizione su questo tema e come abbia votato in occasione del conferimento delle gestione.
    Ad occhio e croce, dovrebbe essersi opposto. O no?

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