Giuseppe Garibaldi con circa 1000 persone riunifico’ l’Italia in poco tempo dando ai suoi una sella scomoda su un cavallo.
In oltre venti anni i Generali Berlusconi, Prodi e Monti con al seguito quasi 1000 Parlamentari hanno distrutto l’Italia dando loro una poltrona comoda e tante auto blu.
Sono forse diversi gli obiettivi e gli ideali?
Sulla spedizione dei mille ed i suoi presunti eroismi, talora molto apparenti, la cui realizzazione fu favorita da alcune nazioni, associazioni e gruppi di interesse, andrei molto cauto.
Anche come politico, ed in particolar modo come parlamentare, il buon Garibaldi lasciò molto a desiderare. Sono ben note le durissime reprimende che il Presidente Bettino Ricasoli rivolse più volte in aula a questa sorta di Di Pietro ottocentesco.
Quanto al resto sono d’accordo. Io farei risalire addirittura agli inizi degli anni ottanta il precipitare della decadenza politica e morale del nostro Paese. L’unico che mi sentirei di salvare, nonostante i gravi errori commessi, è senz’altro Bettino Craxi. Al quale aggiungo, me ne ero dimenticato, Francesco Cossiga. Non per nulla erano molto amici.
Quanto al resto, pula. Da De Mita, che il povero Agnelli definì con ragione “intellettuale della Magna Grecia“, ad Andreotti, che nel 1984 (ricordate il famoso “rischio del pangermanesimo“, dopo il famoso avvicinamento di Kohl alla DDR di Honecker, sempre avversato dalla CDU/CSU?), e poi nel 1989, si dichiarò contro la possibile riunificazione della Germania, ai giovani Segni e La Malfa. Per non parlare di Berlinguer e dei Comunisti, sconfitti dalla storia e dalla politica, senza essere riusciti ad arrivare ad un approdo socialista
Nel 1912 Giovanni Giolitti raccomandava “molta prudenza nell’aprire gli archivi del nostro Risorgimento“, perché “non è bene sfatare leggende che sono belle“.
“Quando i posteri esamineranno gli atti del governo e del Parlamento italiano durante il risorgimento, vi troveranno cose da cloaca” Giuseppe Garibaldi