IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2013-01-24
ALTRO
Accoglienza dei profughi a marzo fuori dalle case
Per 100 rifugiati dalla Libia termina la protezione il 28 febbraio, dopo due anni Lasceranno le strutture di via Trento e Batignano. Ma non si sa dove andranno
a massa
IL CASO »DA OSPITI A “SFRATTATI”
La protesta fino in Comune
La settimana scorsa sono saliti fin nelle stanze del Comune di Massa Marittima per avere certezze sul loro futuro. Tra poco infatti i profughi fuggiti nel 2011 dalla guerra in nord Africa e approdati in Maremma dovranno abbandonare i loro centri d’accoglienza, per la prima volta da quando sono in Italia. «Una tensione che non fa bene a nessuno», dice Luciano Fedeli, presidente della Società della Salute Colline Metallifere. Il termine della proroga di due mesi al primo termine (31 dicembre) è in agenda per il 28 febbraio e ancora non sono chiari i programmi su come inserire gli ospiti nella comunità.
di Matteo Baccellini wGROSSETO «La fase di accoglienza è destinata a chiudersi il 28 febbraio. E al momento non saprei dire quanti di questi rifugiati riusciranno a rimanere nel nostro paese». Un po’ preoccupato, un po’ forse arrabbiato il funzionario del Coeso, Massimiliano Marcucci, prova a descrivere la situazione dei profughi che ancora per non molto potranno essere ospiti delle varie case d’accoglienza. L’operazione ENA, emergenza nord Africa, sta funzionando bene dall’aprile del 2011, quando dalla Libia arrivarono anche in Maremma i primi profughi e rifugiati politici impegnati al lavoro nella terra dell’allora dittatore Gheddafi. Tutti africani di diverse nazionalità, per loro l’unico comune denominatore era il fatto che in Libia non potessero più restare: arrivarono alla spicciolata e furono dislocati in più centri di assistenza, tra Massa Marittima, Grosseto, Cinigiano e Batignano. A fine dicembre era previsto il termine del loro periodo di accgoglienza, ma è arrivata una proroga di due mesi che sembra solo aver spostato il problema più in là. Senza risolverlo. L’elenco conta i 70 profughi accolti a Massa Marittima (vedi sopra), qualcuno dei quali già con i nervi tesi per la situazione, 7 ospiti ghanesi sui 25 anni al centro di accoglienza grossetano di via Trento, 23 persone (coppie trentenni con figli piccoli), del Niger e della Nigeria, ospitate all’ex asilo Cottolengo di Batignano. In tutto un centinaio di nuovi maremmani, accolti, rifocillati a spese dello stesso Coeso-Società della Salute, custoditi al sicuro. «L’unica certezza è che i termini del progetto a questo punto sono al 28 febbraio – ripete il funzionario del Coeso – e che queste persone non potranno rimanere da noi a Grosseto o a Batignano. Ma dubito anche in Italia, visto che in molti casi si tratta di persone non istruite con difficoltà di reinserimento nel mondo del lavoro». Ma il primo problema è quello di evitare la loro espulsione dal territorio. Un pericolo a quanto pare scongiurato, questo, anche se ognuno ha già fatto richiesta alle commissioni ministeriali competenti per il rinnovo del permesso di soggiorno. «In qualche caso stanno attendendo le risposte, ma in altre sono già state respinte le domande – dice Marcucci – A quanto pare arriverà comunque una sorta di permesso di dodici mesi, che servirà a questi giovani, molti dei quali con figli, per riorganizzarsi». In Italia o all’estero dipenderà dalla loro volontà, dalle possibilità e dai mezzi a disposizione per reinventarsi una vita fuori da una struttura protettiva. Che non avrebbero voluto abbandonare.