IL TIRRENO

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP

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2013-01-11

 

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La rabbia di Niccioleta «Beffati dalle Poste». La società aveva consigliato agli anziani di spostare il proprio conto corrente ma non è bastato, l’ufficio è stato chiuso lo stesso: «La protesta sarà durissima»

 

di Alfredo Faetti

NICCIOLETA L’unica cosa certa è che la protesta non si fermerà finché non verrà trovata una soluzione e che la battaglia è tutt’altro che finita. Perché i cittadini di Niccioleta hanno seguito tutte le indicazioni che sono state date loro, compreso lo spostamento dei propri conti correnti. Ma alla fine, nonostante la rassicurazioni, l’ufficio postale del piccolo villaggio del comune di Massa Marittima è stato chiuso dalla società. Lasciando i molti anziani che ci vivono senza uno sportello dove ritirare la propria pensione e le famiglie senza un posto dove poter pagare i bollettini. Ora l’ufficio più vicino è quello in città, lontana diversi chilometri di curve. Tanti, per chi ha raggiunto una determinata età e magari non ha neanche un mezzo. «Per noi questa situazione è impensabile. – dice Davide Pedrini, presidente del consiglio di frazione di Niccioleta – Continueremo a protestare finché non sarà risolta». Anche perché c’è un aspetto che sa tanto di beffa nella chiusura dell’ufficio postale della frazione massetana. Quando sono iniziate a circolare le voci di una possibile razionalizzazione da parte di Poste , gli abitanti hanno capito subito che il loro villaggio sarebbe rientrato in questa forbice. «Ci siamo attivati subito. – spiega Pedrini – A Niccioleta la maggior parte delle persone è anziana e raggiungere Massa per riscuotere la pensione diventa un problema». Quindi dei rappresentanti della frazione hanno cercato di trattare con la società affinché l’ufficio postale restasse aperto. «Inizialmente, durante il primo taglio, il piano era quello di passare da due aperture alla settimana a uno soltanto» continua il presidente del consiglio di frazione. Una mera questione di bilanci, di numeri. Di calcoli che alla fine non portavano al risultato prefisso per Poste Italiane. Così la società ha fatto una proposta. «Ci hanno proposto di spostare tutti i nostri conti correnti dalle banche alla Posta» dice Pedrini. In questo modo, i numeri incasellati nei bilanci avrebbero portato a nuovi risultati. «E così abbiamo fatto: quasi tutta Niccioleta si è attivata e ha spostato i propri conti correnti». Risultato: l’ufficio postale ha comunque dimezzato l’orario di apertura, fino alla completa chiusura di dicembre. Il 18, per la precisione. A Niccioleta se la ricordano bene la data. «Poste non ci ha dato nessuna comunicazione sulla chiusura. È apparso soltanto un cartello fuori dalla porta dell’ufficio che spiegava la situazione». Ma quella è stata soltanto la prima di una serie di battaglie. Gli abitanti di Niccioleta infatti hanno scritto lettere aperte ai giornali, hanno partecipato a programmi televisivi locali e hanno organizzato una petizione raccogliendo più di 150 firme. Ma niente: da Poste Italiane nessuna risposta. «Ma di certo noi continuiamo. Stiamo organizzando altre iniziative». Intanto però l’unico modo per riscuotere la pensione o pagare un bollettino e dirigersi a Massa Marittima. Un altro problema, visto il crollo del ponte lungo la strada principale. Ma almeno qui la soluzione sembra vicina: la Provincia infatti ha garantito ai residenti che i lavori di ripristino saranno conclusi entro la fine di gennaio.

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