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MASSA MARITTIMA Al movimento civico Massa Comune le primarie del Pd proprio non sono piaciute. Ma questa volta non c’entrano nulla quelle sei persone espulse al secondo turno. Sono i nomi apparsi sui giornali prima e nelle liste poi far storcere ai membri della civica. Nomi che in qualche modo hanno a che fare con Massa anche se non si tratta di residenti. Due in particolare sono i candidati caduti nel mirino di Massa Comune: Marida Bolognesi e Federico Gelli. La prima è livornese ed è una deputata dal 2006. Una figura politica di spicco ritenuta dalla civica molto vicina ad un altro deputato, Luca Sani, che a Massa Marittima ha fatto il sindaco. Tra Massa Comune e Sani certo non corre buon sangue, con la prima che in occasione della ricandidatura di Bolognesi ha risollevato alcune vecchie polemiche, legate a dei concorsi per dei posti in città. Dopo le primarie poi, in cui la livornese non ha trovato gloria, è spuntato un altro nome. Questa volta è un pisano: Federico Gelli. «Non è un candidato qualunque» scrive Massa Comune sul suo sito. «È uno dei quattro soci della Porta al Salnitro, la società tristemente nota ai massetani per la questione dell’Area ex-Molendi». Una questione spinosa e di vecchia data a Massa Marittima, che vede l’amministrazione alle prese con un contenzioso con la proprietà, rischiando di dover pagare, se condannata, cinque milioni di euro di risarcimento. Ma Gelli è anche «responsabile sicurezza e legalità del Pd». Ed ecco le bocche storte sul sito anche per il pisano. «Il Pd, le elezioni, il candidato, l’onorevole, l’Area Molendi: saranno tutte combinazioni?». (a.f.)