CORRIERE DI MAREMMA

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP

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2012-12-12

 

Sanità

Massa Marittima Accorato appello da parte dell’Uncem a tutela della sanità montana Tutti in campo per l’ospedale

 

 

MASSA MARITTIMA Silenzio ed incertezze per i piccoli ospedali della Toscana e anche a Massa Marittima si respira la preoccupazione per il Sant’Andrea. La grande ristrutturazione della macchina sanitaria potrebbe portare alla soppressione di duemila posti letto, all’accorporamento in tre o quattro poli per i laboratori di analisi e all’istituzione di tre centrali di area vasta per il 118. Per la salute ci sono meno risorse e con la nuova forbice del 2013, il timore diffuso è che i piccoli ospedali debbano subire un più economico accentramento nei grandi plessi. Proprio ieri la lista civica aveva mostrato perplessità sul futuro del presidio delle Colline Metallifere. Secondo la civica l’ospedale Sant’Andrea, dopo l’approvazione del decreto sulla spending review e del regolamento per la definizione degli standard ospedalieri, rischia la cancellazione delle unità operative complesse di ortopedia, pneumologia e pronto soccorso, con la perdita dei relativi primariati, e la trasformazione della struttura a funzioni prevalentemente riabilitative e poliambulatoriali. Adesso anche Uncem Toscana entra nel merito della questione schierandosi a tutela della sanità montana. “Siamo consapevoli del percorso di razionalizzazione della spesa che ci attende a causa dei provvedimenti contenuti nella cosiddetta spending review, ma siamo altrettanto convinti che al fine di mantenere vivi i territori montani, e quindi popolati e dinamici, sia necessario non prescindere da alcuni capisaldi, in termini di sicurezza e tempestività delle risposte, della sanità Toscana che sino ad oggi si è distinta per efficienza ed efficacia”. Questo il senso degli emendamenti presentati dal presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani all’audizione della IV Commissione sanità in consiglio regionale presieduta dal presidente Marco Remaschi, alla luce delle preoccupazioni raccolte da parte dei territori montani e anche a Massa Marittima circa la proposta di legge “misure urgenti di razionalizzazione della spesa sanitaria”. “Riteniamo che l’elemento centrale della strategia legata alla riorganizzazione ospedaliera, oltre alle percentuali imposte a livello governativo, debba essere quello del concetto di Rete, attraverso il quale i servizi territoriali, i presidi ospedalieri, e conseguenti modelli di organizzazione debbano essere letti alla luce dei servizi e più in generale dell’offerta che insiste su zone e popolazioni limitrofe e simili per caratteristiche demografiche”, ha aggiunto Giurlani che poi ha sottolineato quanto “sia necessario che la strategia complessiva della Regione, di fronte alla nuova sfida dell’efficienza dei servizi sanitari, sociosanitari e socio assistenziali, si delinei lungo un percorso non solo condiviso ma anche rappresentativo delle molteplici istanze territoriali anche grazie alla formalizzazione di tavoli già esistenti come quello Salute in montagna”.

 

Chiara Calcagno

2 Commenti a “Accorato appello da parte dell’Uncem a tutela della sanità montana”

  • Roberto Ovi says:

    Ho conosciuto Oreste Giurlani, Presiente di UNCEM TOSCANA e, se non ricordo male, VICE PRESIDENTE dell’UNCEM NAZIONALE, nel corso della mia pregressa attività di consigliere comunale.
    Ci ho parlato più volte nelle occasioni in cui è venuto a Massa Marittima. Credo che sia una persona di particolare intelligenza e dotato di rilevanti capacità politiche ed organizzative.
    Ha avuto un ruolo importantissimo nella formazione del Protocollo di intesa firmato in data 1 Giugno 2007, che garantiva la ristrutturazione e la riorganizzazione funzionale del P.O. Sant’Andrea di Massa Marittima.
    Alidiano Bargelli mi riferì che era un ex DC e, come tale, estremamente abile a districarsi nei giochi politici e capace di ottenere attento ascolto alle proprie tesi ad ogni livello.
    Lo disse in modo scherzoso, assolutamente sereno e rispettoso. Era anzi lieto che egli, con la fine della DC, si fosse schierato con la coalizione di centro sinistra, per conto della quale era riuscito anche a diventare Sindaco del Comune di Fabbriche di Vallico.
    La sua abilità traspare anche dai contenuti di questo articolo. E’ un capolavoro di equilibrismo. E lo dico con grande rispetto.
    Esprime preoccupazione per le sorti della sanità montana, pur dicendosi “consapevole” dei contenuti della spending review, i cui effetti non possono tuttavia prescindere dal sistema integrato, di rete, dei servizi socio sanitari, già capisaldi dall’organizzazione della sanità toscana, che garantisce sicurezza e tempestività, e dallo sviluppo dei tavoli locali per la riorganizzazione concertata dei servizi.
    In un colpo solo, insomma, assicura la Regione Toscana sulla propria condivisione del percorso di riorganizzazione della sanità, ma è ben “consapevole” (in politichese sta a significare preoccupato) delle conseguenze delle norme in materia sanitaria varate dal Governo Monti, appoggiato da PD, PDL ed UDC, con il decreto sulla spending review, e delle tensioni che ne potrebbero derivare, e per questo auspica la convocazione dei tavoli locali, nei quali spesa di incanalare il malcontento degli addetti ai lavori.
    Temo purtroppo che questo equilibrismo, di verosimile marca DC, non basterà a Giurlani per contenere tutto il malcontento che deriverà dall’attuazione delle norme sulla spending review e quelle, di prossima attuazione, degli standard ospedalieri.
    Il concetto di rete tra gli ospedali provinciali non ha funzionato. Il personale medico non sembra molto intenzionato a spostarsi sul territorio per gli interventi operatori programmati, per una serie di motivazioni, talora anche comprensibili (mancanza o insufficienza di letti di terapia intensiva o sub subintensiva).
    Non sono state istituite, se non in modo assolutamente insoddisfacente, le cure intermedie, come l’ospedale di comunità.
    Le società della salute, che avrebbero dovuto organizzare e mettere “in rete” tutti i servizi socio – sanitari – assistenziali non ospedalieri, hanno fallito. E non lo diciamo io e Cappelloni, che pure ne abbiamo la sperimentazione in modo critico, ma anche partecipato e propositivo,
    ma la Sezione Regionale di controllo della Corte dei Conti in un proprio referto del 2010.
    In questo modo la presa in carico del degente, le dimissioni protette dei malati fragili, sono andati a farsi benedire.
    Le chiacchere, caro Oreste (mi permetto di continuare a darti del tu), non bastano più. Servono decisioni, se necessario anche dolorose.
    E credo che tu sia uno dei pochi a potertelo permettere. Ho appena letto sul BURT che il tuo piccolo Comune si è appena fuso con altri due.
    Qui sulle Colline Metallifere, ci stiamo ancora abbindolando l’uno on l’altro con le chiacchere e con il nostro stupido campanilismo.

  • Oscar De Paoli says:

    .

    Il bravo equilibrista è quello che non cade, qui stiamo cadendo tutti per salvaguardare la casta, unica e fenomenale categoria che non rischia niente e porta a casa la cena… sempre.

    Il Berlusca, ma non solo Lui purtroppo, aveva un debito con la mafia e l’ha pagato così, come nel gattopardo, “bisogna cambiare tutto per non cambiare nulla”

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