CORRIERE DI MAREMMA

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP

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2012-12-05

 

ISTRUZIONE-SCUOLA-FORMAZIONE

Sciopero degli studenti all’istituto Berardino Lotti di Massa Marittima Aule al freddo, scatta la protesta

 

Massa Marittima Dieci gradi nelle classi e gli studenti rimangono fuori. E’ sciopero. Una protesta partecipava e decisa ma dai toni pacati e senza esagerazioni. Il piccolo esercito di ragazzi si è schierato davanti al cancello d’ingresso dell’istituto minacciando di non entrare per giorni finché la situazione non sarà risolta. Sono stufi di presentarsi a lezione la mattina con cappotti, sciarpe, coperte sulle gambe e qualcuno anche con la borsa dell’acqua calda. Eppure è una situazione che si trascina ormai da mesi perché i riscaldamenti nell’istituto Berardino Lotti di Massa Marittima si erano guastati anche lo scorso anno quando la scuola era stata costretta a chiudere per una settiman a . Al piano terra dove ci sono gli uffici, la segreteria e l’aula magna tutto funziona alla perfezione, ma, a causa di un guasto all’impianto, l’acqua calda non riesce ad arrivare in alto e le temperature scendono ad ogni gradino in più. Nelle classi o nei corridoi sono installati i fan coil, impianti di riscaldamento a ventilazione che presentano però innumerevoli problemi. Innanzi tutto sono lenti e non riescono a scaldare l’ambiente in maniera efficace. Andrebbero forse accesi ore prima dell’ingresso degli scolari poiché la sensazione che i ragazzi hanno è che gettino aria fredda, sporca, che provoca disagi a chi soffre di allergie. Il problema comunque non si pone perché sono talmente rumorosi che, se i professori vogliono svolgere le loro lezioni, devono spegnerli. “La nostra protesta – ci tiene a sottolineare la rappresentante degli studenti – non è assolutamente rivolta alla dirigenza del nostro istituto e in modo particolare alla preside che capisce il disagio e sta provando con noi a risolverlo. Vogliamo che il nostro grido arrivi in Provincia; sappiamo che adesso hanno altre priorità e situazioni più gravi cui pensare ma sappiamo anche che hanno avuto un’estate intera per risolvere il problema. Noi non siamo più disposti a svolgere le lezioni in queste condizioni e non entreremo in classe finché non ci prometteranno azioni concrete”. Le temperature nelle classi ai piani superiori non hanno mai superato i 13 gradi nei giorni scorsi ma spesso si aggirano intorno ai 10. Così ieri mattina decine e decine di giovani si sono ritrovati nella strada, di fronte alla porta d’ingresso dell’istituto e hanno esibito cartelloni e striscioni. La protesta sui riscaldamenti si trascina dietro innumerevoli altre lamentele che gli studenti non sono più disposti a tollerare. “Ci sono porte e finestre rotte e quindi pericolanti, manca addirittura la carta igienica nei bagni”, racconta uno studente dell’Itis mentre un altro del professionale prosegue: “Noi non abbiamo neanche i gabinetti perché sono impraticabili a causa di una banale guasto che nessuno ripara”. “L’istituto enogastronomico – sottolinea un’alunna – non è stato dotato di strumentazioni e laboratori adeguati”. Ma anche molti professori appoggiano la pacifica ribellione e condividono le idee dei ragazzi. “I riscaldamenti sono solo la punta dell” iceberg – ha dichiarato il professor Giuseppe Follino, Rsu della scuola – una delle tante conseguenze ai continui tagli alla scuola pubblica mentre si continuano stanziare finanziamenti per l’istruzione privata. Non nascondiamo che l’intero corpo studenti è in agitazione e a breve sarà convocata un’assemblea per di – scutere dei problemi nelle scuole. Era naturale e giusto che anche Massa Marittima facesse sentire la propria voce e si unisse al coro di proteste che in questi giorni si stanno organizzando in tutta Italia”.

Chiara Calcagno

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