MA DI COSA STIAMO PARLANDO ?
di Fiorenzo Borelli
Negli ultimi due mesi le testate dei maggiori quotidiani, i titoli di testa dei vari TG e giornali radio hanno parlato solo e soltanto di primarie del PD quasi come si fosse tornati al voto nel dopo guerra per monarchia o repubblica.
Io sono per estrazione un tecnico e sono abituato a giocare con i numeri e di conseguenza mi è venuto spontaneo fare una piccola riflessione:
– elettori potenziali in Italia oltre 40 milioni
– votanti al primo turno delle primarie PD poco oltre i 3 milioni
– al ballottaggio Bersani prende il 61% e Renzi il 39%
Risultato
– i votanti sono stati il 7,5% compresi quelli di contrabbando (secondo opinione PD)
– Bersani ha avuto il 61% di 2,5 milioni e cioè il 61% del 6,25% degli elettori potenziali pari a 3,8% e Renzi ha avuto il 2,4%
Quanto sopra, per inciso, mentre ogni sera “Striscia la notizia” gongola nel mostrare gente che ha votato 2-3 volte alla barba della legalità.
Domanda:
Ma di che cosa stiamo parlando?
In un paese che ha un governo a termine e con una prospettiva politica quanto mai incerta, in un momento in cui il paese solo con un governo forte può sperare di invertire la rotta, facciamo i festini e si inneggia alla vittoria dopo aver avuto il consenso del 3,8% dei cittadini potenziali elettori sconfiggendo chi ha avuto il 2,4%.
Mi sembra veramente il caso di definirla una guerra tra poveri!
Se poi si scende alle dimensioni del nostro paesello di cui ovviamente si conoscono oltre i risultati anche i risvolti pittoreschi relativi al prima, durante e dopo elezioni che vanno dagli Onorevoli che urlano agli elettori sgraditi “fascista”, ai parenti degli Amministratori che offendono chi, non allineato, di diritto va a votare e gli viene impedito, direi che le primarie hanno rappresentato più un’edizione straordinaria del Palio in cui sono ammessi anche i colpi più proibiti che non una democratica espressione di volontà politica.
Considerato che, anche al paesello, i votanti sono stati circa 880 su una popolazione di potenziali elettori di circa 5000-6000, siamo al 13-14% di votanti, il risultato rappresenta ben poco.
Ma non sarebbe molto più proficuo provare ad ascoltare i cittadini sulle disastrate situazioni economiche del nostro Comune, anziché festeggiare la vittoria alla corsa dei ciuchi?
Vogliamo provare a discutere di problemi reali che toccano tutti, con la volontà di fare il bene della cittadinanza anziché correre solo e soltanto per non perdere cariche?
Si ricordi che alle Elezioni Amministrative del 2009, gli elettori del Comune di Massa Marittima erano 7377.
Io credo che il punto sia proprio quello evidenziato da Fiorenzo.
Pur nel pieno rispetto della procedura delle primarie individuata dal PD, che ha messo circa un migliaio di persone nelle possibilità di pronunciarsi sulla scelta proprio leader (UDC e PDL scelgono nel chiuso di una stanza), occorre forzare quel partito, in evidente crisi di identità, a dire la sua sulle principali vicende locali.
Che cosa ha da dirci il PD sull’ospedale, sull’assistenza socio assistenziale, sulla mancata o insufficiente manutenzione di strade, marciapiedi, verde pubblico, sui costosi incarichi conferiti a soggetti esterni e sulle ingentissime spese legali sostenute dal Comune?
Questo vi garantirà, io credo, più di ogni altra cosa, l’attenzione dell’elettorato