LA NAZIONE

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP

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2012-11-11

 

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Camilletta, lo stadio fantasma

 

INUTILIZZATO da due anni e nell’incuria più completa, il campo di calcio della Camilletta necessiterebbe di millecinquecento euro per essere reso di nuovo agibile. I soldi, però, non ci sono. Il Comune di Massa, proprietario della struttura, dice di non averne la disponibilità, la società di calcio si rifiuta di prenderlo in consegna, privati all’orizzonte non se ne vedono, e così il campo rimane lì, stregua di una cattedrale nel deserto, assumendo le sembianze di scandalo vero e proprio per l’alto esborso di soldi pubblici andati come spesso accade letteralmente in fumo. Già, una storia inverosimile, quella del campo: la sua costruzione venne iniziata nella seconda metà degli anni Ottanta allorché agli amministratori di allora si prospettò la possibilità di usufruire dei finanziamenti erogati per la realizzazione dei campionati mondiali di calcio che avrebbero dovuto tenersi a breve in Italia.

NELL’AGOSTO del 1987 il Comune conferì a un architetto di Piombino l’incarico per predisporre il progetto di costruire un campo sportivo corredato dagli spogliatoi in località Camilletta, senza però riuscire a ottenere alcun finanziamento. Il Comune ripiegò allora su un mutuo con l’Istituto di credito sportivo, affidando i lavori a un’impresa per un importo a base d’asta di quasi 390 milioni di lire con un aumento di gara di oltre il 7 per cento. La somma si rivelò subito insufficiente, perché la quantità dei lavori da effettuare era molto più ampia rispetto a quella prevista per riconosciute carenze progettuali e previsionali per cui fu necessario un ulteriore mutuo da un altro istituto di credito che fece lievitare i costi a un miliardo e mezzo di vecchie lire. Da allora il campo è sempre stato scarsamente utilizzato, proprio per le sue precarie condizioni, rendendo inutile anche l’ultimo spreco di altri trentamila euro che, nelle intenzioni dei tecnici e dell’allora assessore allo sport, avrebbero dovuto garantire il necessario drenaggio al terreno I risultati sono ancora una volta a dir poco deludenti, frutto di una eredità scomoda lasciata dalla precedente legislatura. Che era sempre guidata dall’attuale sindaco Lidia Bai.

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