CORRIERE DI MAREMMA

Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP

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2012-11-09

 

Sanità

Massa Marittima L’Uncem lancia l’allarme per le Colline Metallifere Rischi per la sanità in montagna

 

MASSA MARITTIMA “La riforma della sanità mette a serio rischio i servizi soprattutto nelle aree collinari e montane”. Il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani si fa portavoce delle preoccupazioni delle Colline Metallifere per la tenuta dei servizi sanitari e sociali e per il futuro del presidio ospedaliero Sant’Andrea dopo gli ultimi tagli decisi dalla spending review. Questa apprensione è stata espressa, durante l’audizione tenuta dalla commissione sanità, presieduta da Marco Remaschi(Pd), alla quale hanno partecipato i rappresentanti di Uncem, sindaci, presidenti SdS e amministratori territori montani fra cui anche quelli di Massa Marittima. Il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani e numerosi sindaci hanno portato in Commissione i loro dubbi su quello che potrà succedere nell’immediato futuro, dopo che “il lungo lavoro fatto per le zone montane con il piano integrato di salute è stato messo in stand-by” e in previsione di nuovi tagli ai costi. Un dibattito molto seguito e sentito da Massa Marittima e dall’intera area delle Colline Metallifere perché si è parlato del futuro della Società della Salute che attualmente gestisce numerosi servizi sul territorio e del destino di alcune strutture sanitarie. “Tre sono le questioni fondamentali che ci preoccupano – ha spiegato Giurlani – a partire dal destino delle Società della salute. Si dice che sono superate, ma non ci sono comunicazioni ufficiali a proposito. Questi enti sono nel limbo e ciò ha grosse ripercussioni sui piccoli comuni. La Regione ci deve spiegare che cosa vuol dire superamento delle Sds e predisporre un percorso di accompagnamento in questa direzione”. Seconda questione: i piccoli e medi ospedali, in Toscana ridotti a 12 dopo la razionalizzazione operata qualche anno fa. I rappresentanti dell’Uncem temono un loro smembramento e un accentramento nei grandi plessi, il che farebbe venire meno la garanzia di ricevere cure in tempi rapidi e senza percorrere enormi distanze per i cittadini che vivono in montagna. Infine, il livello dei servizi. “Partendo dalla questione dell’emergenza – è la posizione dell’Uncem – dobbiamo capire come si intende mantenere il livello dei servizi nelle zone montane, dove certo per forza di cose i costi sono maggiori. Il piano non è stato approvato, e il Dpef non dice nulla a proposito”. Qualche giorno fa una bozza del documento è stata presentata dall’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni in quarta commissione del consiglio regionale della Toscana.

 

chi.ca.

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