IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-10-25

Sanità
«3 MILIONI PAGATI PER SBAGLIO, RENDETELI» L’Asl chiede indietro a 192 medici di famiglia parte dei soldi dell’obiettivo salute, versati in 6 anni per un errore informatico

di Gabriele Baldanzi GROSSETO L’Asl 9, negli ultimi sei anni, ha versato per errore oltre 3 milioni e 200 mila euro di incentivo non dovuto a 192 medici di base che operano o hanno operato nel territorio provinciale. Una cifra enorme che dovrà tornare in cassa, che i dottori di famiglia (anche gli eredi dei defunti e i pensionati) si sono impegnati a restituire. Al secondo e al terzo piano di villa Pizzetti, sede amministrativa dell’Asl, questa notizia, a suo modo clamorosa, circola da tempo. Riunioni e trattative vanno avanti dall’inizio del 2012 quando l’errore è stato scoperto, quasi per caso, annidato – pare – nel programma informatico che gestisce gli stipendi della categoria più vicina al cittadino, i medici condotti. In provincia di Grosseto i medici di base sono all’oggi 187 e – stando al bilancio dell’Asl 9 – riscuotono ogni anno circa 18 milioni di euro. A tanto ammonta la cosiddetta massa salariale lorda. La voragine da 3 milioni e 200 mila euro (su cui potrebbe mettere gli occhi anche la Corte dei Conti) sarebbe nata dal mancato recepimento telematico di un passaggio normativo relativo al contratto collettivo nazionale inerente incentivi legati ai cosiddetti obiettivi di salute. Così ogni mese, dall’ottobre 2006 al dicembre 2011, i dottori di medicina generale si sono visti conteggiare (a proprio favore), in busta paga, centinaia di euro di “indebite spettanze” (la contraddizione in termini è cercata). Soldi – circa 600 mila euro all’anno – su cui ovviamente sono state pagate delle tasse, in quanto sono andati a fare reddito, ma di cui oggi l’Asl 9 pretende la restituzione. Non è difficile immaginare la reazione dei medici di famiglia quando, dopo attente verifiche giuridiche ed economiche (la legge, peraltro, è molto chiara: ciò che non è dovuto va reso), sono arrivate le lettere con l’invito a concordare la procedura di recupero del credito. Il medico di famiglia, a Grosseto come in tutta la Toscana, lo decide l’assistito. Ogni cittadino è libero di scegliere il dottore che preferisce da un elenco relativo alla propria zona di residenza, consultabile presso il distretto. Non compaiono, nell’elenco, i medici cosiddetti massimalisti, quelli che hanno già raggiunto il numero massimo di scelte (1.500). Il presidio del medico di famiglia da noi funziona. Si riscontra una discreta copertura oraria e a volte, a garantire l`apertura continuativa, ci sono ambulatori gestiti da più dottori. Un medico di base introita, in media, tra 5.000 e 7.000 euro al mese (lorde), il massimalista può arrivare a guadagnarne anche 8-10 mila. Stipendi importanti eppure inferiori, per fare un confronto, a quelli dei pediatri di base. Entro il mese di novembre tutte le 192 pendenze dovranno essere chiarite. Al momento il 70% dei medici coinvolti ha già concordato il rientro, impegnandosi con rateizzazioni in busta o restituzioni in tranche periodiche. Un 30% deciderà nei prossimi giorni tenendo conto anche e soprattutto del proprio regime fiscale. Ci sono dottori che devono ridare indietro poche migliaia di euro, per altri si raggiungono importi ragguardevoli, nell’ordine dei 25-30 mila euro. L’azienda sanitaria, per scongiurare ricorsi (in un primo momento minacciati da più parti) e favorire il recupero di questa montagna di denaro, avrebbe deciso di venire incontro ai condotti rinunciando agli interessi e alla rivalutazione Istat. Che su 3 milioni e 200 mila euro non sono proprio noccioline…

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