LA NAZIONE
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-10-21

 

PANORAMA POLITICO

«Sulla SdS avevamo ragione noi» La rivincita delle minoranze

 

 

 

 

ALLA FINE anche la Regione ha emesso il suo verdetto: «Le Società della Salute sono inutili e costano due milioni e mezzo. Non sono altro che carrozzoni da chiudere». E a sostenerlo sono un po’ tutte le rappresentanze politiche presenti in Consiglio regionale, addirittura anche gli alleati del Pd in maggioranza. Ma stavolta, bisogna riconoscerlo, le minoranze che siedono nel Consiglio comunale di Massa Marittima avevano nettamente anticipato i tempi. Al momento dell’approvazione del nuovo statuto della Società della Salute delle Colline Metallifere, oltre due anni orsono, il capogruppo Pdl Giovanni Favilli  aveva espresso voto negativo e parlato di «un altro carrozzone creato dalla Regione alla stregua degli Estav che guarda caso coincidono con i territori delle vecchie Usl toscane antecedenti al 1995 per ritornare alla gestione integrata dei servizi territoriali socio assistenziali».
A PARERE di Favilli «con la loro istituzione si è ritornati indietro di quasi vent’anni, allorché le vecchie Usl erogavano prestazioni socio sanitarie di prevenzione, cura e riabilitazione garantendo servizi integrati fra territorio, ospedale e strutture sociali». In sostanza, secondo il rappresentante del Pdl massetano, «la Regione alla luce del fallimento registrato a livello di aziende provinciali ha dato vita ora ad una controriforma che riporta indietro nel tempo con meno servizi ma con tre apparati burocratici assai costosi che prevedono un direttore generale nell’Asl 9, un presidente dell’Estav Sud con relativo direttore e un presidente della Società della Salute affiancato da un direttore e da un ufficio di direzione». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il movimento civico Massa Comune paragonando, con il suo capogruppo Federico Montomoli, l’operato della Comunità Montana a quello della Società della Salute, definite entrambi «un carrozzone oggetto di una moltiplicazione delle spese e delle poltrone che assorbe inutilmente i già scarsi finanziamenti delle risorse per l’utenza. Con la conclusione che le Società della Salute non hanno ragione di esistere perché gli stessi servizi potrebbero essere erogati dall’Asl».
SPARA grosso nel mucchio pure Luca Santini del Partito Repubblicano, per il quale «le Società della Salute contrabbandate come geniale intuizione voluta dall’allora assessore alla sanità (divenuto presidente della Regione) Enrico Rossi altro non solo che un dispendioso carrozzone senza qualità». A questo punto il destino della Sds sembra segnato. Anche quello della Società della salute delle Colline metallifere, benché difesa a spada tratta dal suo presidente Luciano Fedeli.

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