IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-10-06

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«Perché il silenzio sul processo Falusi?» I repubblicani incalzano il sindaco Bai cui avevano chiesto di costituirsi parte civile

MASSA MARITTIMA A luglio, i repubblicani hanno chiesto al sindaco Lidia Bai di costituirsi parte civile nel processo sui presunti maltrattamenti andati in scena nel 2011 all’istituto Falusi. Ad oggi però, il capogruppo Luca Santini non ha ancora ricevuto una risposta. E in questo caso il detto “chiedere è un diritto, rispondere è cortesia” non vale. Il gruppo repubblicano infatti ha consegnato un’interrogazione all’amministrazione a riguardo e «il regolamento prescrive che il sindaco ha tempo un mese per dare la risposta». In questo modo, a Massa Marittima si riaccende di nuovo il dibattito sul Falusi. Per mettere ordine alla vicenda, dobbiamo tornare all’estate 2011, quando i familiari di alcuni ospiti hanno denunciato dei maltrattamenti nell’istituto da parte di alcuni dipendenti. In questo modo partono i provvedimenti disciplinari, fatti dal Falusi, e le denunce, sporte dalle famiglie. Saranno tre gli imputati che il luglio scorso, dopo circa un anno, si sono presentati al tribunale di Grosseto per la prima udienza. Ed è proprio in quei giorni, con l’inizio del processo, che arriva l’interrogazione dei repubblicani, volta a sapere «quale sia stata la valutazione dell’amministrazione su questo delicato problema e cosa intenda fare per tutelare la credibilità dell’Istituto e soprattutto per garantire i cittadini». Così riporta il testo dell’interrogazione, con Santini che incalza Bai per sapere quale sia il suo giudizio sugli amministratori del Falusi, «che non hanno avuto neppure l’idea di dimettersi per contestare denunce di tale gravità». Ma soprattutto, il capogruppo ha chiesto «se il sindaco non ritenga di costituirsi parte civile per il caso dell’ipotesi di condanna». Ad oggi però non ha ricevuto nessuna risposta. Per questo ha inviato un sollecito all’amministrazione. «Il ritardo fin qui accumulato della non risposta è grave e non giustificabile – scrive Santini nella lettere inviata in Comune – perché denota disinteresse per il regolamento, per lo statuto e quanto altro va sotto il concetto di “regole” a cui spesso ci appelliamo e che tutti dovremmo rispettare, non solo i cittadini “normali” ma anche il sindaco».

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