CORRIERE DI MAREMMA
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
Web www.provincia.grosseto.it e-mail urp@provincia.grosseto.it
2012-09-26

 

CULTURA

Muri antichi in Comune: l’ingegnere Sandro Poli ribatte punto per punto alla soprintendente Massa si ribella all’intonaco

 

MASSA MARITTIMA Faccia vista o intonaco? Medioevo o Ottocento? La lettera dalla Soprintendenza di Siena con la quale, con ampia documentazione, vengono spiegate le ragioni che hanno portato alla decisione di intonacare alcune antiche parti murarie rinvenute durante i lavori restauro al palazzo comunale, non convince i massetani e ancor meno il rettore della Società dei terzieri Sandro Poli che aveva sollevato la questione. Evitando toni polemici ma con il desiderio di far comprendere le proprie ragioni, l’ingegnere ribatte punto per punto alla risposta dell’architetto Emanuela Carpani inviando la lettera anche alla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana. “Nonostante la tentazione di lasciar correre, il mio attaccamento a questa città mi impone di replicare. Rispondo con profondo rispetto per la difesa d’ufficio che lei fa di decisioni accademiche prese a tavolino ancor prima di aver fatto un sopralluogo sul posto se fosse vero, come si è sentito dire, che il sopralluogo era fissato per il giorno 19 settembre. L’arricciato dell’intonaco, invece, è stato gettato nei giorni 17 e 18 settembre”, Dopo aver ribadito l’amore dei cittadini per la storia, l’arte e la cultura di Massa Marittima, Poli spiega rivolgendosi al Soprintendente: “Io non le ho chiesto di privilegiare una facies costruttiva a scapito di altre, Le ho semplicemente chiesto di lasciare in vista pochi metri quadrati su centinaia, ‘le parti pregevoli ed originali ritornate alla luce durante la rimozione dell’intonaco’ quali archi e stipiti lisciati a testimonianza di un’origine medievale del palazzo. Talvolta gli scritti non rendono a pieno ciò che si pensa. Speravo in un incontro di cortesia con lei, certamente non dovuto, ma che sarebbe stato molto apprezzato. Dico questo perché dalla sua lettera potrebbe sembrare che l’atrio ed il vano scale siano la stessa cosa. L’atrio, attiguo al vano scale, è sempre stato coperto, mentre il vano scale, con molta probabilità, era un cortile interno. Le mediocri decorazioni otto-novecentesche sono solo nell’atrio d’ingresso”. Secondo il rettore Sandro Poli, che si fa portavoce anche di un nutrito gruppo di cittadini, l’idea di dare “pari dignità a tutte le fasi costruttive identificate” è giusta e condivisa ma le decisioni della Soprintendenza sembrano voler “mettere in risalto solo il rifacimento ottocentesco non lasciando minima traccia del Medioevo ritrovato”. “Benché poi mi senta in sintonia con Brandi e Bonelli (citati dall’architetto Carpati, ndr) – continua Poli – indirettamente lei mi accusa di essere in controtendenza, ovvero di non essere alla moda. Attenzione alle mode che di volta in volta hanno visto distruggere le cinte murarie cittadine, che hanno permesso di ricostruire un palazzo vescovile come quello di Massa Marittima e soprattutto che, negli anni ’70 del secolo scorso hanno permesso la costruzione in piazza Cavour di una Banca in cemento armato“. Scorrendo l’elenco delle annotazioni in contraddizione con la risposta della Soprintendenza, viene specificato che nel vano scale non ci sono affreschi, che la volta dell’ atrio è solo decorata e che il Comune è sempre stato in quella sede. “Infine – conclude il rettore Sandro Poli – qualche metro quadro scoperto può essere, intonacato in qualsiasi momento, mentre l’intonaco gettato nei giorni precedenti sarà irreversibile per i prossimi due secoli. Anzi fra qualche anno, persa la memoria di questi giorni, verrà (la storia recente lo insegna) barbaramente tracciato rompendo ciò che sta sotto per far passare quelle nuove utenze, oggi inimmaginabili, che la tecnologia futura proporrà. Continuando così come ora, si mortifica quell’anima colta del popolo massetano che vorrebbe vedere la propria città curata in sintonia con i propri valori di riferimento, frutto della nostra secolare coscienza civile. Penso che ci meritiamo di più”.

Chiara Calcagno

2 Commenti a “Sandro Poli ribatte punto per punto alla soprintendente. Massa si ribella all’intonaco”

  • Massimo Grisanti says:

    La definizione di restauro è contenuta nell’art. 29 del c.d. Codice Urbani (D Lgs. n. 42/2004).E’ pacificamente condiviso che la definizione di restauro di un bene storico debba essere integrata dalle indicazioni contenute nella Carta del Restauro stipulata a Venezia nel 1964.http://www.sbapge.liguria.beniculturali.it/index.php?it/176/carta-del-restauro-di-venezia-1964Sono tre le domande che sorgono spontanee:1) il restauro approvato dalla Soprintendenza è rispettoso della definizione di restauro contenuta nell’art. 29 del D. Lgs. n. 42/2004 e come integrabile dalla Carta del Restauro ?2) i provvedimenti autorizzativi e di controllo MOTIVANO in ordine al rispetto di tale definizione ed indicazioni integrative ?3) l’eventuale assenza di un’istruttoria che abbia provveduto ad accertare la conformità del progetto alla definizione di legge e alle indicazioni della Carta del Restauro può essere fonte di responsabilità e di eventuale risarcimento del danno, fatti salvi eventuali rilievi di carattere penale ?4) l’eventuale mancanza di cui sopra al punto 3) può configurare un profilo di illegittimità dei provvedimenti assunti per eccesso di potere, tale da obbligare, anche su richiesta, le Autorità a riesaminare e rideterminarsi ?

  • Gianfranco Pardini says:

    Per fortuna c’è ancora qualcuno che vigila sulle bellezze di Massa Marittima.
    Tutta la mia solidarietà a Sandro Poli.
    Non sono un intenditore di arte, ma l’atrio comunale con le pareti in pietra sarebbe stato una cosa bellissima.
    La spiegazione che ne ha dato sul giornale l’esperta delle Belle Arti era così accademica che sembrava scritta solo per il suo narcisismo. Quando si conosce bene il proprio mestiere si ha il dovere di trovare la capacità di comunicare in modo semplice con ogni persona.
    In una cittadina come la nostra la bellezza è un bene che deve prevalere su tutte le altre considerazioni. I turisti che visitano Massa guardano solo i palazzi in pietra, quelli intonacati se li guardano a Berlino, Vienna o Amsterdam.
    E intanto, qui, si continua ovunque ad intonacare perché lo dicono gli esperti! Per fortuna ci sono le acque sotterranee che demoliscono gli intonaci a tutto e solo vantaggio degli imprenditori edili!
    Non avranno fatto qualche accordo a causa della crisi economica?

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