Egregio signor Walter Dondi, responsabile del codice etico del gruppo unipol

 

Dopo aver letto quanto da lei trasmesso ai quotidiani “Il Tirreno” e “La Nazione” in merito ai quesiti che le avevamo posto con le due nostre “lettere aperte”, abbiamo analizzato con attenzione quanto da lei dichiarato e quindi sentiamo l’ esigenza di comunicarle quanto segue.

 

Punto A Quando lei afferma che “la lettera mail inviata il 29 agosto, così come quella del 24 maggio scorso, è stata immediatamente resa pubblica dagli estensori, in contrasto fin da subito con quanto previsto dal Codice Etico, il quale prevede che le segnalazioni vengano mantenute riservate” dobbiamo chiederle:

 

1)     Ci può dire, con la stessa precisione con cui abbiamo fatto noi, nelle due lettere da lei richiamate, citando quanto scritto su detto Codice, indicando paragrafo e pagina, dove è previsto chele segnalazioni debbano essere riservate”?  Nel paragrafo 2.4 pag. 54 e 55 che tratta di “Richieste di informazione e segnalazioni” non rileviamo nulla di quanto da lei indicato. Solo l’ obbligo, ma esclusivamente da parte del gruppo unipol e del responsabile del “Codice”, a garantire la riservatezza degli atti acquisiti.

 

2)     A seguito della deprecabile “vicenda Vannini”, come lei preferisce definire, noi abbiamo cercato contatti con la unipol, ed è vero che i funzionari si sono adoperati per incontrarci, ma senza darci risposte esaustive o proponendo, in altri casi, soluzioni indecorose e, creda, tutto questo in un clima reticente se non addirittura ostile. Questo può essere solo una nostra testimonianza non dimostrabile, ma se avrà la compiacenza e la volontà di verificare, potrà leggere le raccomandate a.r. che i nostri legali hanno inviato alla unipol, il tutto nel pieno rispetto della discrezione e della riservatezza, ma senza mai avere una risposta. Ecco, secondo lei, a questo punto non erano già stati stravolti i principi del suo Codice Etico? E quale alternativa vede lei a questa situazione se non ricorrere alle vie legali? Creda, per noi molto dolorose ed onerose.

 

3)     Rileviamo da pag. 9 del documento di cui ella è responsabile che “L ’obiettivo è far si che fra dipendenti, agenti,clienti, fornitori, azionisti, investitori, comunità civile e generazioni future i rapporti siano fondati sulla trasparenza”. Ecco, proprio quella trasparenza che è considerata un cardine della struttura perché secondo lei deve essere celata? Crede che per noi sia stato semplice portare alla luce un simile smacco? Eppure non ce ne vergogniamo e lo mettiamo, oggi, alla luce del sole.

 

Punto B Ci meraviglia non poco che lei affermi che è passato molto tempo e quindi sia inammissibile riferirsi alla “Carta dei Valori e Codice Etico”, ma scusi, secondo lei Valori ed Etica sono come un prodotto alimentare? Hanno una scadenza? Perdonerà la nostra intransigenza, ma su questo punto proprio non comprendiamo la sua posizione, anzi, come detto, proprio ci meraviglia!!! Poi ci permetta una domanda che a noi viene spontanea: se fossero stati rispettati Valori ed Etica, secondo lei ci troveremmo oggi una “vicenda Vannini”?

 

Punto C Come precisato nella mail di Maggio u.s. crediamo debba prendere atto che diversi dei firmatari sono ancora clienti unipol, pertanto lei dovrebbe dare almeno a questi le risposte ai quesiti , risposte che lei abilmente ha driblato affermando che “se si decide di ricorrere alla magistratura risulta improprio riferirsi al Codice Etico”.  Come al punto A, gentilmente ci può dire dove è prescritta nel documento di cui ella è responsabile detta regola? Non sono forse queste libere sue divagazioni?

 

A noi sembra che gli attori (o Stakeholder), e i clienti lo sono attori, abbiano il diritto di farle segnalazioni e porle domande e, a queste,  ci sembra che lei abbia il dovere di rispondere.

 

Punto D  Ci spiace che il suo giudizio rivolto a noi sia “di voler alimentare ulteriormente, e del tutto strumentalmente, il contenzioso su tale vicenda”. Creda, il nostro scopo non è questo. Noi ci poniamo come obiettivo il ristabilire il nostro equilibrio economico e invitiamo ulteriormente l’ unipol ad una trattativa decorosa. Converrà che, come scritto nella mail di Maggio, se la finanziaria si rendesse disponibile le tensioni immediatamente si allenterebbero.

 

Vogliamo inoltre comunicarle un’ altra cosa che non è definita sul suo “Codice”, ma crediamo possa interessarle. Non sappiamo che età lei abbia signor Dondi ma molti di noi già dagli anni settanta facevamo parte dei clienti di unipol assicurazioni, ed erano legati anche al sistema che la compagnia adottava, sentendoci partecipi e condividendo i principi di cooperazione e le ideologie. Da lì è nata ed è cresciuta, per oltre trenta anni, la fiducia per quella che poi è diventata la finanziaria che è adesso. Quella fiducia è stata mantenuta anche dopo che è emersa la “vicenda Vannini”, tanto che eravamo certi di un riscontro oggettivo da parte unipol e, sinceramente, non ci aspettavamo la reticenza e il silenzio che invece poi si sono manifestati. Potrà, sempre se avrà la stessa compiacenza e voglia, verificare che dal Maggio 2008, quando cioè è venuta fuori la “vicenda”, al momento che sono partite le nostre cause civili quanto tempo sia passato, questo per dimostrarle che c’erano la nostra disponibilità, fiducia e fedeltà che ogni istituto bancario o compagnia assicurativa vorrebbero rivolte dai propri clienti e che però, amaramente, anche lei sa come sono andate a sfumare e perdersi.

 

Creda signor Dondi, pur comprendendo il suo ruolo, la invitiamo ora a fare il gioco dell’ immedesimazione, cioè provi ad immaginare di aver subito lei il danno di cui parliamo, o che un suo congiunto, magari un genitore, fosse nelle condizioni di rinunciare ad un’ assistenza a lui necessaria perché le sue sostanze sono scomparse, in questo caso abbiamo la convinzione di pensare che riterrebbe modi e merito corretti e che l’ Etica e i Valori non scadono, non scadono mai.

 

Un’ ultima cosa dobbiamo dirle: noi non siamo persone aggressive che vogliono “alimentare ulteriormente i contenziosi” e, dato il ruolo che riveste e la sua competenza in merito, la invitiamo ad incontrarci per farle comprendere meglio quale sia l’ intensità del nostro disagio e raccontarle storie amaramente vissute, allo scopo di farsi ulteriore esperienza di dove possano arrivare le conseguenze se salta la valenza etica.

 

Voglia gradire i nostri cordiali saluti.

 

L’ Assemblea delle persone coinvolte nella vicenda unipol

 

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