CORRIERE DI MAREMMA
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-08-19

PANORAMA POLITICO
Massa Comune sfida la giunta sull’area industriale del Magrone

MASSA MARITTIMA Massa Comune chiede un nuovo confronto pubblico sull’area industriale del Magrone. Lo fa con una lettera aperta inviata ai consiglieri di maggioranza, invitandoli a conoscere le ragioni della loro decisa opposizione al progetto. “Posso capire – dichiara Federico Montomoli – pur non condividendo, che ci sia chi concepisce la politica come la contrapposizione a prescindere delle posizioni e che quindi non si intenda riconoscere all’avversario la ragione. Ma c’è un limite oltre il quale questa concezione è veramente incomprensibile ed è il limite del buon senso di fronte ad argomentazioni che non hanno nulla di politico, ma pongono sul tavolo questioni oggettive, che non possono essere semplicemente ignorate”. La lista civica ripropone quindi un’assemblea pubblica fuori delle sedi istituzionali, col preciso obiettivo di intavolare un pacato e ragionato dialogo, costantemente sottoposto al giudizio dell’intera città “con l’auspicio – continua Montomoli – che i consiglieri di maggioranza, ma anche la giunta, vorranno confrontare i ragionamenti, le priorità, le argomentazioni, che li portano a sostenere alcune scelte, che per il contesto, magari parziale a noi noto, ci appaiono fuori da ogni logica razionale”. Secondo le tesi di Massa Comune, pur tralasciando la collocazione (oltre l’ex inceneritore di Valpiana), sono tanti i punti da chiarire e che destano perplessità sulla costruzione della nuova area industriale al Magrone. La prima questione è storico-culturale, dato che – come sottolineato dalla Soprintendenza – l’area potrebbe essere interessata da reperti archeologici trovandosi vicino a due zone nelle quali sono già stati fatti vari rinvenimenti. Il secondo argomento è geologico e riguarda la consistenza dei terreni: “I testi ci dicono che si tratta di un travertino giovane e nella zona sono presenti cavità e probabili disomogeneità”. Altro punto sono i rifiuti inviati nel tempo all’inceneritore, tra cui quelli ospedalieri, e le ceneri prodotte. Ultima questione è l’aspetto economico: “Come si giustifica – chiede il consigliere Montomoli – la stima di un terreno incolto, che risulta valutato al doppio di un uliveto in produzione? Rispetto a tutto questo la risposta in consiglio è uno sguardo indifferente ed una pronta alzata di mano per approvare. Ma se avete degli elementi per dire che nessuno di questi problemi si verificherà spiegatelo alla città con documenti alla mano”.

Chiara Calcagno

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