LA REPUBBLICA
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-08-08
Sanità
Nuovi ticket per 250mila toscani Aumenti per sanità e trasporti: esentati i redditi sotto i 36mila euro
Il prelievo previsto dalla Regione scatterà su ogni ricetta, attesi 20 milioni. Altri 7 invece dal rincaro sui biglietti
TICKET sulla ricetta, salvi i redditi sotto i 36mila. Chi guadagna meno di 36mila euro, si tratti del modello Irpef o del redditometro Isee, sarà esentato dagli aumenti dei ticket. E anche da quelli del trasporto pubblico: la soglia dei 36mila euro, ha stabilito il governatore Enrico Rossi assieme ai capigruppo e ai segretari della maggioranza regionale, è la “linea del Piave” del welfare toscano. Chi sta sotto non paga niente. Chi sta sopra, paga anche per gli altri.
Il ritocco del ticket, che servirà a trovare altri 20 milioni l’anno sui capitoli della sanità, riguarderà così solo i redditi sopra i 36mila e probabilmente anche i cronici: in pratica, circa 250mila toscani contro 2 milioni di esenti. È questo il principio di equità anticipato da Rossi nel documento inviato al Consiglio regionale di martedì e approvato ieri dal centrosinistra: l’aumento del ticket, ha del resto chiarito lo stesso Rossi davanti alla sua
maggioranza, impatterà solo sul 20% delle confezioni vendute in farmacia. Aumento di quanto?
I conti esatti sono ancora da fare, dipenderà dalle somme finali. L’orientamento è però quello del raddoppio per gli scaglioni superiori: i redditi da 36mila a 70mila euro che oggi pagano 1 euro potrebbero pagarne 2, quelli tra i 70 e i 10mila da 2 potrebbero arrivare 4, mentre i redditi oltre 100mila euro dagli attuali 3 euro potrebbero passare a 5-6. Saranno gli ultimi calcoli a deciderlo: il prelievo sui ticket non potrà comunque scendere sotto i 20 milioni. E non potrà abbassarsi sotto la soglia dei 7 milioni per i trasporti. Quel che è certo è che l’aumento scatterà subito. Più o meno in contemporanea con i rialzi del 20% sui biglietti dei treni e dell’autobus che, a partire da ottobre, saranno applicati a chi guadagna più di 36mila euro.
Una soglia che può essere rispettata, per il momento, presentando indifferentemente la denuncia Irpef o l’Isee: in attesa dei nuovi parametri che introdurrà il governo nel sistema di calcolo del redditometro, la Regione consente di usare la via più conveniente. Così che anche chi guadagna oltre i 36mila euro, con figli e mutuo della casa a carico, potrà rientrare nella fascia di esenzione grazie all’Isee.
La maggioranza ha dato così l’ok ad una manovra che, è stato riconosciuto da Sel e anche dall’Idv nonostante la rottura tra Bersani e Di Pietro, «contiene una linea di forte equità». Anche per il tanto odiato superticket, quello cioè introdotto per recuperare i soldi tagliati sulla sanità
da Tremonti e Berlusconi, che la Toscana applicò in base alle fasce di reddito per visite specialistiche, esami e, per la prima volta, anche per le ricette farmaceutiche. Rossi l’ha ripetuto più volte negli ultimi giorni: nonostante
i tagli e il drammatico venir meno delle risorse il sistema sociale toscano va messo in salvo. Un obiettivo così strategico da richiedere, è stato stabilito sempre ieri, una conferenza sul welfare fissata per il 7 settembre.
Solo una richiesta da parte del-l’Idv: «Siamo perfettamente d’accordo con la manovra di Rossi, ma vorremmo sentire da parte del Pd dei rilievi critici nei confronti del governo Monti», spiega il leader dipietrista toscano
Fabio Evangelisti. Della serie, noi dell’Idv la scure della “spending review” non l’abbiamo votata. Facciamo parte della maggioranza toscana, ma non abbiamo quella responsabilità.
Anche Rossi ha una richiesta
per la maggioranza: attaccare e redarguire le opposizioni sui conti della sanità, perché non sempre la difesa sul “buco” di Massa è stata convincente, ha fatto ieri presente il governatore a capigruppo e segretari. Eppure, ha continuato, grazie al tesoretto disponibile abbiamo assorbito il colpo: «Siamo l’unica Regione con i bilanci certificati». Destinata a restare tale, ha chiarito Rossi con un aneddoto: «Quando ho proposto la certificazione per tutte le Regioni, i ministri Grilli e Passera mi hanno risposto che così facendo salterebbe il Paese».