IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
Web www.provincia.grosseto.it e-mail urp@provincia.grosseto.it
2012-08-08
ECONOMIA
A VALPIANA L’area del Magrone diventa finalmente realtà
MASSA MARITTIMA Alla fine il piano per gli insediamenti produttivi alla località Magrone di Valpiana è stato approvato dal consiglio comunale. Sono servite tre convocazioni, dopo che nelle prime due è mancato il numero legale. Ieri mattina invece la maggioranza si è presentata quasi al completo e senza troppo dibattito ha approvato il piano. Anche Francesco Mazzei di Massa Comune si è limitato a leggere un documento e a consegnarlo al segretario comunale, per poi, ovviamente, votare contro. Del resto, ormai c’era poco da dire. Il sindaco Lidia Bai già nella prima occasione spiegò che «bisogna scegliere se dire di sì o no, facendo presente che in politica i no pesano quanto i sì e comportano responsabilità altrettanto importanti». E la scelta della maggioranza è stata quella di approvare il piano Magrone, vista «la necessità di predisporre gli strumenti necessari per rispondere a eventuali richieste di insediamenti produttivi, considerato che alcune possibilità in passato non si sono concretizzate per mancanza di aree idonee». Senza considerare poi che ci sono già «alcune manifestazioni di interesse sull’area stanno già arrivando», ha assicurato la Bai, sempre nella seduta del 31 luglio. C’era poco da dire anche per la minoranza, che non ha mai nascosto la sua contrarietà. Sono almeno cinque i punti «critici» in cui si racchiudono le perplessità di Massa Comune. Gli aspetti di opportunità, dato che a suo parere queste attività apriranno troppo lontane da Massa Marittima: «la scelta dell’area del Magrone e non Ghirlanda o l’ampliamento dell’attuale Zona industriale di Valpiana finirà per favorire insediamenti su Follonica anziché su Massa». Ma i dubbi riguardano anche la portata economica dell’operazione (stimata per circa 2 milioni di euro), sugli aspetti archeologici («lì c’è un sito etrusco ed è scontato imbattersi in reperti durante gli scavi», continua la civica) e sugli aspetti ambientali. Quest’ ultimi forse sono i più interessanti. «Nell’area – ha letto Mazzei – è stato realizzato ed attivato per lungo periodo l’impianto di combustione rifiuti e successivamente il sito per la raccolta e stoccaggio. L’inceneritore è stato affiancato poi dal forno per la combustione dei rifiuti ospedalieri per l’intera Toscana; quest’ultimo impianto seppur realizzato di fatto non è mai entrato in esercizio. I rifiuti ospedalieri comunque sono affluiti dalle realtà regionali all’impianto di Valpiana; sarebbe interessante conoscere la loro destinazione». Alfredo Faetti