LA NAZIONE
22.07.2012

VIABILITÀ – TRASPORTI
Zone blu, un anno dopo «L’esperimento è fallito»

 

HA COMPIUTO un anno il nuovo piano parcheggi di Massa Marittima, fra i giudizi contrari dei residenti e degli operatori. Un anno che ha visto nascere un Comitato per la tutela del centro storico in cui hanno confluito centinaia di persone, sollecitando un diverso approccio con l’amministrazione alla luce delle condizioni di lento degrado del centro. Membri del comitato sono Oris Carrucoli, Oscar De Paoli, Elena Lolini, Alessandro Ugolini, Giuseppe Marasco e Maurilio Neri.
Carrucoli e De Paoli, qual è il bilancio a un anno dall’inizio della nuova regolamentazione dei parcheggi?
«I risultati sono veramente minimi e controproducenti, sia per i cittadini che per l’amministrazione che forse credeva di fare cassa mettendo le mani nelle tasche dei massetani».
E’ solo un’impressione o ci sono dati concreti che lo dimostrano? «No, ci sono dati indiscutibili. Infatti, se la vecchia gestione Amatur dava come quota fissa al Comune 10.000 euro all’anno, l’attuale Tps Italia ne dà solo 4.000 in più. Per il 2011, al netto di eventuali costi, l’introito per il Comune derivante dalla percentuale sulle soste effettive è stato di 317 euro. Per il 2012 si prevedono 700 euro. Le cifre parlano da sé. Il Comune ha incassato in totale 14.317 euro in cambio di disagio e confusione».
Ultimamente però sono state adottate misure che permettono di abbonarsi a 2 euro al giorno.
«E’ vero, però 2 euro al giorno significano ben 60 euro al mese da sommare all’Imu, all’aumento dell’Irpef comunale e all’imposta di soggiorno. In un momento di crisi, anche 60 euro in più al mese diventano una spesa non indifferente».
Comunque tutti i Comuni stanno aumentando il prelievo fiscale.
«Una cosa è accrescere il prelievo fiscale per mantenere i servizi, un’altra è tassare un’area pubblica per destinarla a parcheggio a pagamento. I servizi ai cittadini non aumentano e per di più li si fa spendere per favorire il reddito di un privato che rastrella il denaro dei massetani semplicemente per aver installato otto macchinette per i ticket».
Ma se i massetani usufruissero dei parcheggi a pagamento, il Comune trarrebbe un vantaggio economico.
«L’evidenza di un anno dimostra che i cittadini non vogliono saperne di parcheggi a pagamento: sono sempre vuoti, uno spreco di spazio pubblico. Ritengo che non ci saranno ripensamenti, perché la casta politica non ammette i propri errori. La speranza è che siano i cittadini a dare la sveglia, continuando a rifiutare il balzello dei parcheggi a pagamento. Inoltre c’è sempre il ricorso al Tar».

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