IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-07-06

AMBIENTE
Acqua, è emergenza via a razionamenti e chiusure notturne

Il Fiora gestisce (fra Grosseto e Siena)circa 11mila km di tubi, di cui 8000 di acquedotto e 3000 di fognatura. Le perdite stimate sono intorno al 40%. È il gestore che ha più problemi legati al territorio, avendo circa 27,4 metri di rete idrica per abitante, a fronte di 11,1 nel Medio Valdarno (Publiacqua)e 8,7 nel Basso Valdarno (Acque Spa), a fronte di una densità di 54 abitanti kmq (377 nel Medio, 233 nel Basso). Molto simili invece le tariffe: qui l’acqua costa circa 1,97 euro al m3, 2,02 nel Medio e 2,04 nel Basso Valdarno.
di Guido Fiorini wGROSSETO Niente acqua di notte. E forse anche razionata di giorno. Scatta in questi giorni il piano di emergenza di Acquedotto del Fiora per affrontare un’estate con le sorgenti sotto al livello di guardia. Un po’ per le perdite (circa il 40% di media), ma soprattutto per le piogge che sono mancate. La sorgente principale, la Galleria Nuova di Santa Fiora che nell’agosto scorso garantiva 700 m3 al secondo è adesso intorno ai 600. E scenderà vicino a quota 500 entro settembre. «Questo significa che ci manca l’acqua per trentamila famiglie – spiegano il presidente Claudio Ceroni e l’Ad Paolo Pizzari –. E a fine estate sarà peggio. Siamo costretti a mettere in atto misure per evitare interruzioni. Cominceremo staccando l’erogazione notturna, per far riempire i depositi. Poi, se necessario, daremo un calendario diurno di erogazione». Le zone più a rischio sono Massa Marittima, Montieri (dove anche ieri l’acqua è mancata a lungo), Roccastrada, oltre a Roccalbegna e Semproniano che sono attaccate a sorgenti locali, ormai quasi a secco. Rischio medio per Monterotondo, Follonica, Manciano e Sorano, mentre le zone sulla costa (Castiglione, Argentario, Orbetello, ma anche Marina e Principina) saranno allacciate a pozzi più vicini al mare che garantiscono acqua potabile, ma meno buona da bere. «Sarà importante che la gente resista alla tentazione di fare scorte, perché così facendo la situazione peggiorerà. Contiamo nel senso civico». Come mai questa situazione? «Il meteo, innanzitutto. La falda è giù come mai da decenni. E poi le perdite. In dieci anni abbiamo ridotto la dispersione dal 52-53% a circa il 40%. Ma ora non riusciamo a scendere. Solo per mantenere questi livelli dobbiamo sostituire ogni anno il 2%dei tubi del territorio, circa 200 km. Questo assorbe circa 20 milioni di euro di investimenti». E voi quanto investite? «Circa 30-32 milioni. Ma ci sono gli impianti, i depuratori, i serbatoi. E poi servono nuove strutture. Arcidosso non ha il depuratore. Lo stesso Manciano e Borgo Carige. Se non fosse per il danno ambientale, anche la legge ci impone di realizzarli entro il 2015». I progetti ci sono? «Ci sono? Sono quasi tutti pronti. Solo che molti sono fermi per la burocrazia dei Comuni, o per piani regolatori inadeguati. Al momento abbiamo circa 23 milioni di investimenti bloccati su qualche scrivania». Ma il Fiora ha i soldi? «Al momento in bilancio abbiamo le mani legate. Ma a settembre l’Authority, in ottemperanza al referendum, rivedrà i criteri per le tariffe. Ci auguriamo che sia l’Ato ad applicarle e che nel farlo tenga conto delle specificità territoriali e non faccia una semplice media, del resto la Maremma ha la rete più vasta in rapporto alla popolazione. Tolta la remunerazione per la gestione, come il voto popolare ha voluto, si andrà alla copertura totale del servizio tramite la tariffa». E quindi? «Quindi la tariffa coprirà i costi di erogazione, di manutenzione, di gestione, oltre a quelli finanziari. Alla fine credo che le famiglie spenderanno qualcosa in più. Ma, del resto, l’Italia è uno dei paesi al mondo dove l’acqua costa meno».

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