CORRIERE DI MAREMMA
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-07-04
Sanità
Massa Marittima “Vigilare sull’ospedale per non farlo chiudere”
“Vigilare con attenzione sull’ospedale di Massa Marittima” per evitarne la chiusura. Questa la raccomandazione che il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani ha rivolto ieri agli amministratori delle Colline Metallifere in un incontro voluto per discutere insieme le problematiche territoriali che dovranno essere affrontate. In particolare, al centro del dibattito, gli ulteriori tagli di spesa previsti dal Governo centrale e dalla Regione che incideranno in modo significativo sui servizi sociali e sulla sanità dell’intera area. Il presidente Oreste Giurlani si è dichiarato molto preoccupato per il futuro delle Società della Salute sulle quali Uncem ha puntato molto e che, in territori come le Colline Metallifere, rappresentano un’eccellenza in termini di servizi sanitari e socio-assistenziali. Inoltre nel 2012 non sarà stanziata alcuna risorsa dal Governo ed i territori montani saranno i primi ad avvertire il peso dei tagli. “Ovviamente – ha sottolineato il sindaco Lidia Bai – i soldi vengono sottratti a chi non ne ha. Non si toccano le grandi partecipazioni dello Stato o i Ministeri ma si tagliano le risorse ai piccoli comuni e si lasciano gli enti locali a doversi confrontare con i cittadini già fortemente penalizzati dalla crisi economica”. Altro argomento di forte interesse era il futuro dell’ospedale Sant’Andrea di Massa Marittima ed il suo ruolo all’interno del nuovo contesto territoriale. Nel nuovo Piano sanitario integrato, la Regione Toscana ha mantenuto una parte dedicata ai territori montani e insulari. Tra gli obiettivi principali vi sono quelli di migliorare nelle aree montane la fruibilità e l’accesso ai servizi, valorizzare le risorse professionali presenti sul territorio, potenziare i servizi di emergenza-urgenza e le strutture ospedaliere. Ma il piano non è ancora stato approvato ed il pericolo di chiusura per il Sant’Andrea non è del tutto sventato. “Dobbiamo far fronte comune – ha sottolineato Giurlani – lavorare insieme sulla funzionalità e l’organizzazione dell’ospedale puntando al rispetto del protocollo d’intesa. I piccoli ospedali sono indispensabili per fornire le risposte adeguate ai bisogni di salute dei cittadini e noi dobbiamo tener sempre alta l’attenzione su questo”.
Chiara Calcagno
Mi chiedo se nel corso dell’incontro tra Uncem ed amministratori delle Colline Metallifere, l’assessore alla sanità ed ai servizi socio assistenziali Luciano Fedeli, nonchè Presidente della Società della Salute “Colline Metallifere”, sia intervenuto per CONFUTARE LE ALLARMISTICHE DICHIARAZIONI DI ORESTE GIURLANI IN MERITO ALLE SOPRADETTE IPOTESI DI CHIUSURA DELL’OSPEDALE SSANT’ANDREA, DA EGLI RIFERITE NEL SUO INTERVENTO.
Qualche tempo fa lo scrivente ed il gruppo consiliare “Massa Comune”, nel pubblicare sul sito e sulla stampa locale semplici e ragionevoli considerazioni sul futuro del nostro Ospedale, anche in considerazione della realizzazione del nuovo Ospedale di Riotorto, furono contraddetti dalle dichiarazioni del Sindaco Lidia Bai e dello stesso Fedeli, che rassicuravano sul rinnovato impegno politico e finanziario della Regione Toscana sul Sant’Andrea e sulla necessità di guardare oltre l’orizzonte massetano, pensando ad una “logica di rete” per l’erogazione dei servizi sanitari e socio assistenziali.
L’amico Oris Carrucoli, facendo forse riferimento a questa “logica di rete”, si pronunciò a favore del nuovo ospedale di Riotorto, pensando ad una nuova riorganizzazione delle attività del Sant’Andrea e delle attività socio assitenziali delle Colline Metallifere, già in qualche modo accennate dal Direttore Generale Fausto Mariotti nel corso di un consiglio comunale dello scorso Dicembre 2011, in favore della riabilitazione e della lungodegenza.
Non fu contraddetto.
Sarebbe l’ora che il Comune di Massa Marittima ed i suoi rappresentanti, invece di continuare a sostenere in modo ideologico ed acritico l’azione della Regione Toscana, cominciasse a dire con chiarezza quale idea di assistenza sanitaria e socio assistenziale abbiano in mente, confrontandosi con tutti coloro che ne siano interessati.
Un atteggiamento che potrebbe forse mettere a rischio le ipotetiche ambizioni di qualcuno o qualcuna, ma che pare essere l’unico in grado di garantire le esigenze del nostro territorio, periferico e già fortemente penalizzato da logiche fiorentine e grosseto – centriche.
Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole…Ma dove sono i fatti???