IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-06-07
AGRICOLTURA
Nove milioni per i giovani agricoltori La Regione raddoppia il bando e finanzia in Maremma circa 70 domande. Vivarelli: «Non siamo imprenditori di serie B»
Ilaria, 23 anni: «Ho chiesto i soldi per portare avanti l’azienda di nonna»
E tra i neo imprenditori agricoli under 40 che ieri, a Firenze, nella sede dell’Istituto degli Innocenti, in piazza Santissima Annunziata, hanno incontrato il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi e l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori, c’erano anche molti giovani grossetani che hanno partecipato al bando nell’ambito del progetto GiovaniSì, accompagnati, in qualche caso, dai genitori oppure dalle associazioni di categoria. Tra questi Ilaria Righi, 23 anni, diplomata, due anni di università alle spalle. «L’azienda che intendo rilevare da mia nonna si trova tra Massa Marittima e Follonica. Ho chiesto il finanziamento per potenziare un allevamento di cavalli maremmani e di vacche da carne. Abbiamo anche olivi, viti e un’attività agrituristica. La campagna mi piace, mi sento coinvolta e sono convinta che l’azienda sarà il mio futuro». Ultima parola a Vivarelli Colonna (Confagricoltura): «A questo punto spero che questi progetti possano trovare reale finanziamento per non illudere i giovani e inibire il loro spirito imprenditoriale. Dico questo perché analizzando il premio primo insediamento nel corso degli ultimi anni, si nota come, a partire dal 2007, sono state presentante in tutta la provincia di Grosseto 719 domande e pagate solo il 28,5%». (g.b.)
di Gabriele Baldanzi GROSSETO Chi l’ha detto che l’agricoltura è il settore dei nonni? In Maremma c’è un ritorno alla terra, braccia restituite al settore primario. Il bando della Regione Toscana per le nuove imprese agricole ha registrato un boom inatteso: 634 domande, con la provincia di Grosseto a guidare il treno dei nuovi contadini. Qui, più che altrove, l’obiettivo di tanti ragazzi, senza lavoro e magari già in possesso di un pezzo di terra di famiglia, è quello di essere ammessi ai finanziamenti per i giovani agricoltori, previsti dal bando scaduto il 31 marzo scorso. Presto potrebbero arrivare 9,3 milioni per rilanciare il settore. Tanti soldi per premiare buone idee. «Siamo soddisfatti del risultato del bando – commenta il presidente di Confagricoltura Antonfrancesco Vivarelli Colonna – c’è bisogno di forze nuove in agricoltura e le risorse messe a disposizione con il pacchetto GiovaniSì erano un’opportunità da non perdere. Il nostro settore in questo momento rappresenta un’opportunità e uno sfogo occupazionale notevole. Eppure questo è un mondo che guarda l’uomo in faccia e che chiama i giovani a raccogliere una sfida difficile. In Toscana il 40% degli imprenditori agricoli ha più di 60 anni. È quindi più che mai necessario favorire un ricambio generazionale, per non togliere braccia e cervello all’agricoltura, alla zootecnia o all’enogastronomia». Secondo Vivarelli Colonna questo potrebbe essere l’avvio di una rivoluzione tesa a superare il luogo comune secondo cui la figura dell’imprenditore agricolo è considerata di serie B. «Mi sembra che una risposta in questo senso ci sia e i numeri, circa le richieste presentate, sono la testimonianza di un’inversione di tendenza e di un diverso approccio alle opportunità che il mondo agricolo può oggi offrire». Il pacchetto giovani, lo ricordiamo, consentiva di accedere a più misure del cosiddetto Programma di sviluppo rurale (il Psr), avendo la certezza del finanziamento. Gli aspiranti agricoltori potevano chiedere il premio di “primo insediamento”, da 20 a 40 mila euro a fondo perduto a seconda degli investimenti previsti, oppure contributi (fino a 130 mila euro) sulle spese effettuate, sugli investimenti per mettere nuove colture, per avviare un allevamento, ristrutturare un agriturismo. In Maremma avrebbero dovuto arrivare circa 5 milioni (sui 28 stanziati inizialmente) ma alla fine saranno quasi il doppio spalmati su una settantina di domande. Sì, perché il monte globale di contributi richiesti è di 71 milioni e la Regione ha portato il Fondo di copertura a 50 milioni, «che secondo i nostri calcoli – sono parole dell’assessore regionale Gianni Salvadori – consentirà di finanziare e coprire la quasi totalità delle domande ammesse a finanziamento, tenendo conto che alcune non risulteranno finanziabili e di una fisiologica percentuale di abbandono».