LA NAZIONE
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-05-30

PANORAMA POLITICO
Il sindaco ammette: «Il campo è un disastro»

«CONCORDO con quanti sostengono che il colpo d’occhio offerto dal campo di calcio della Camilletta non sia dei migliori».

Così il sindaco Lidia Bai, che ha ereditato una patata bollente come questa, si esprime sulla disarmante situazione del secondo campo di calcio di Massa Marittima che, nelle previsioni, avrebbe dovuto costituire una valida alternativa allo Stadio Comunale. Così purtroppo non è stato, il terreno di gioco è in abbandono completo e da oltre un anno non ospita più nessuna attività calcistica né giovanile e né amatoriale. «Da dieci anni — sostiene la Bai — si sta ripetendo che il campo necessita di un intervento radicale passando al sintetico. Purtroppo però le risorse sono quelle che sono, ovvero insufficienti per affrontare una spesa simile. Fra l’altro nel settore dello sport non ci sono canali dai quali attingere i finanziamenti occorrenti. Se un domani dovesse ripresentarsi l’occasione propizia, ben volentieri interverremo ricorrendo ad un terreno di gioco sintetico ponendo così fine all’attuale situazione derivante dalla posizione difficoltosa in cui si trova il campo della Camilletta». Ma se è vero che effettivamente le risorse mancano, è altrettanto vero che finora il campo di calcio della Camilletta è stato un pozzo di S.Patrizio per le casse comunali massetane fin dalla seconda metà degli anni Ottanta allorchè gli amministratori pensarono di approfittare degli ingenti finanziamenti pubblici erogati per la realizzazione dei campionati mondiali di calcio, che avrebbero dovuto tenersi a breve in Italia. Partito con una spesa intorno ai 400 milioni di lire, ben presto il progetto iniziale lievitò fino a raggiungere i 1.500 milioni garantiti da un paio di mutui contratti con altrettanti istituti di credito senza però ottenere i risultati sperati. Poi nel corso della prima legislatura del sindaco Lidia Bai fu attivato un nuovo intervento di manutenzione straordinaria della spesa di circa 30 mila euro che, specie nelle intenzioni dell’assessorato allo sport di allora Sergio Martini, avrebbe dovuto rendere finalmente praticabile l’impianto per l’attività agonistica giovanile. Tutto vano, soldi ancora miseramente buttati via con un risultato a dir poco deludente. Il sindaco è d’accordo, del resto non potrebbe essere diversamente e lascia capire che all’occorrenza bisogna ricorrere ad un intervento radicale. «Non è più il tempo di interventi tampone, i soldi non ci sono — osserva la Bai — bisogna fare di necessità virtù». In tanti lanciano proposte provocatorie, invocando di trasformare il terreno di gioco in un parcheggio pubblico o in un’area verde con parco giochi per ragazzi.

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