di Massimo Grisanti

La notte scorsa (quella tra il 19 e il 20 maggio 2012) un terremoto di magnitudo 6.0, con epicentro nel comune di S. Felice sul Panaro (MO) ha colpito anche i comuni di Sant’Agostino (FE), Bondeno (FE), Finale Emilia (MO), Mirandola (MO) e Medolla (MO), causando – al momento – n. 7 morti e gravi danni alle case e ai monumenti.

Tutti i comuni summenzionati sono stati classificati dalla Regione Emilia Romagna come “Zona con pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti MODESTI”.

La Toscana, alla pari dell’Emilia Romagna, anche per evidenti fini di organizzazione amministrativa e di sollievo di responsabilità per i propri funzionari pubblici a capo dei Geni Civili provinciali, ha declassificato ben 106 comuni della Toscana da zona a media sismicità a zona a bassa sismicità (come i comuni – stanotte – colpiti dal terremoto).

Anche il comune di Massa Marittima è stato classificato dalla Regione Toscana come zoona a bassa sismicità. Il ricorso al TAR presentato dalla Massa Comune era teso a far annullare il permesso di costruire e fermare i lavori perché nella costruzione degli edifici non sono state osservate le nuove norme tecniche antisismiche più stringenti, che sono entrate in vigore il 1/7/2009 e quindi prima dell’inizio dei lavori.

Questo per cristallizare – ad oggi e per futura memoria, qualora occorra, ma speriamo di no – le responsabilità. C’è stato un Dirigente comunale che ha autorizzato i lavori senza chiedere un progetto redatto secondo la nuova normativa sismica entrata in vigore prima del rilascio del permesso di costruire.

C’è un Dirigente comunale che nel corso di un sopralluogo all’area Ex Agraria non ha rilevato alcuna violazione alle leggi e regolamenti. Ci sono stati Organi provinciali che hanno dichiarato di non dover intervenire perché il Comune non ha rilevato alcun fenomeno di abusivismo.

C’è stato un TAR che ha dichiarato inammissibile il ricorso di Massa Comune ritenendo tale associazione non portatrice di interessi diffusi. Chissà se e quando dovesse succedere un terremoto di magnitudo 6.0 a Massa Marittima tutti coloro i quali hanno contribuito finora a far avanzare la costruzione nell’area Ex Agraria sono disposti ad assumersene la responsabilità in caso di danni e morti.

3 Commenti a “Terremoti ed Ex Agraria”

  • gabriele galeotti says:

    E c’è stata una Regione che ha tentato di promulgare una “leggina” affinché quanto realizzato all’ex-Agraria nel mancato rispetto della normativa antisismica POTESSE ESSERE CONDONATO !!!!

    Ma c’è stato anche chi ha deciso di non farsi prendere per i fondelli ed ha rotto “le uova nel paniere” a coloro i quali avrebbero voluto quella “leggina”.

    E, presto, ci sarà anche qualcos’altro….

  • Massimo Grisanti says:

    Mi sono scordato di evidenziare che la lottizzazione dell’area Ex Agraria non ha visto esprimersi (mediante il doveroso atto di approvazione) l’Ufficio regionale del Genio Civile di Grosseto in merito all’idoneità sismica del suolo e sottosuolo ove gli edifici sarebbero stati poi costruiti.
    In sostanza, la Regione Toscana NON si è assunta alcuna responsabilità in ordine a probabili futuri danni nell’area Ex Agraria in quanto NON HA AUTORIZZATO ALCUNCHE’.
    Ricordo altresì che senza l’atto approvativo dell’Ufficio regionale del Genio Civile di Grosseto NON era possibile dare corso all’edificazione, in quanto il piano attuativo NON E’ EFFICACE per assenza della valutazione della pp.aa. in ordine ai rischi derivanti dall’utilizzazione del suolo.

  • Ascoltate attentamente la parte finale dell’intervista a Franco Gabrielli – Capo Dipartimento della Protezione Civile

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