IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-04-24
AMBIENTE
UNO SCEMPIO CHE NON HA SPIEGAZIONI
di FURIO COLOMBO Chiedo ospitalità per la questione biomassa, resa complicata e confusa proprio da chi dovrebbe fare chiarezza. Sono parte di coloro che si sentono offesi dalla prepotenza di uno (la potente società Sacra con ascendenze Pirelli) che crede di poter imporre la sua volontà di imprenditore-padrone unico ai cittadini di Capalbio, con tutto il vantaggio dalla parte di uno (il suo) e tutto il danno, il peso, lo sporco, il rumore, l’odore, l’inquinamento a carico dei cittadini. La vicenda, che sta per compiersi, è scandalosa, e vi sono parecchie violazioni della legge indicate con cura e per tempo da esperti legali. Il sindaco di Capalbio lo ha fatto notare sul Tirreno in modo chiaro e incontrovertibile. Un politico eletto, infatti, non può che stare dalla parte della legalità e dei suoi cittadini, anche se tenere testa ai potenti – prepotenti richiede coraggio. Ma allora chi è il presidente della Provincia, Leonardo Marras? Perché si comporta come difensore d’ufficio dell’imprenditore che sta per invadere illegalmente la vita dei cittadini titolari degli stessi diritti ma privi dello stesso potere nel piccolo e bellissimo borgo di Capalbio Scalo? A chi pensa di rispondere del sarcasmo che sta dedicando ai “turisti”(sarebbero coloro che investono a Capalbio le loro risorse, tutti i fine settimana, e tutte la vacanze) e sostiene senza imbarazzo che gli imprenditori Sacra-Pirelli vanno aiutati perché non hanno,loro, l’aiuto (cito) “di notai, professori, architetti, ingegneri, giornalisti, e senatori senza problemi di sostentamento”? Lo so che la frase è priva di senso, ma va trascritta per far capire fino a che punto ci si può sottomettere a qualcuno che appare giusto solo perché è potente. Queste frasi inspiegabili appaiono in una lettera sgarbata che il presidente indirizza a Gianni Mattioli, ordinario di fisica, alla Sapienza, studioso di problemi ambientali, già ministro con Prodi. Mattioli è allarmato per lo scempio di un vasto impianto biomassa che sta per vandalizzare il lungomare di Capalbio Scalo. Marras accusa Mattioli di essere incompetente e di parlare a vanvera. E sostiene senza imbarazzo che una fabbrica ingombrante e maleodorante sul lago di Burano (con discarica dei rifiuti in quella meraviglia della natura) sarà una buona cosa per l’occupazione perché ci sarà lavoro per ben otto braccianti. E allora che cosa importa se si disturbano con la diossina, la puzza, il traffico (1500 trattori con rimorchio in andata e ritorno continuo su un’unica strada larga 5 metri che rovina un paesaggio unico) un po’ di schizzinosi “turisti” e di ostinati abitanti e ingombranti nativi che non vanno a godersi la vita altrove? Per questo strano esponente politico conta solo l’interesse di uno, il padrone di una cosa che guadagna, inquina, dura per sempre e non deve rispondere a nessuno del suo nuovo profitto conquistato per via politica. La destra, come sempre? Eh no, purtroppo, no. Ecco perché io non trovo una spiegazione né per lo scempio, né per il focoso entusiasmo con cui Marras si é dedicato alla causa “come incrementare a spese di tutti il profitto esclusivo della Sacra”. Penso che i cittadini di Capalbio si faranno sentire. Adesso, e in tempo di elezioni.