IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-04-13

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Clarisse, la telenovela continua

MASSA MARITTIMA Si arricchisce di un altro capitolo la saga dei lavori al centro culturale delle Clarisse, a Massa Marittima. Dopo la risoluzione del contratto con la ditta che aveva vinto l’appalto per le gravi inadempienze commesse nella realizzazione dei lavori, il tribunale di Grosseto ha ordinato al Comune di sanare un debito di 10mila euro che l’impresa aveva nei confronti di un fornitore. La storia. Almeno quella recente, va ricostruita dal luglio del 2010 quando le opere di sistemazione degli spazi esterni vengono affidati alla ditta Poggiolini Restauri di Paolo Belli, con sede in provincia di Firenze, per un importo comprensivo di oneri ed Iva che ammontava a 193mila euro. I lavori sarebbero dovuti terminare entro 270 giorni consecutivi ma, com’è tutt’ora visibile ad occhio nudo, la realtà è ben diversa. Così, dopo vari alcuni sopralluoghi che hanno certificato lo stato di non avanzamento del cantiere e numerosi richiami, a febbraio si arriva alla risoluzione del contratto per “grave ritardo sull’esecuzione dei lavori rispetto alle previsioni del programma di realizzazione; esecuzione di opere difformemente da quanto indicato in capitolato, definitivo abbandono del cantiere”. Il debito. Nel frattempo però la Poggiolini Restauri aveva maturato un debito di 10.272 euro verso uno dei suoi fornitori, la Santafiora s.r.l che, a sua volta, ha presentato un atto di pignoramento verso terzi citando sia la ditta sia l’amministrazione massetana che, secondo quanto disposto dal giudice, dovrà coprire l’ammanco. «Poiché la metà dei lavori commissionati sono stati realizzati e non sarà necessario rifarli – spiega una dirigente del Comune – siamo stati obbligati a pagarli. Ma per quanto ci riguarda, con questi 10mila euro il conto adesso è pari. Premesso che per dei lavori da 10mila euro non vale la pena fare ricorso, rischiando di spendere altrettanto per i costi legali – prosegue la responsabile del procedimento – l’amministrazione si è potuta tutelare contabilizzando una cifra inferiore da dare all’impresa. Così tra l’applicazione delle penali e la detrazione degli importi per i lavori eseguiti in maniera non adeguata, abbiamo già potuto ottenere un risparmio cospicuo». Ingiunzione. Inoltre è stata inviata l’ingiunzione per l’escussione della polizza. «Si tratta di 40mila euro di cauzione che speriamo di riscuotere dall’assicurazione». A complicare la questione è anche il fatto che la Poggiolini Restauri sembra essere sparita nel nulla. «Addirittura non hanno nemmeno emesso la fattura per i soldi che dovrebbero ricevere – aggiunge la dirigente – e non riusciamo nemmeno a notificare loro le ingiunzioni». I 10mila euro per la Santafiora, che riforniva le pavimentazioni, sono stati finanziati con gli oneri di urbanizzazione destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche delle Clarisse, «poiché anche quei lavori sono già stati realizzati e non occorrerà rimetterci le mani». Per l’altra metà dell’opera, a breve il Comune provvederà ad affidarla ad un’altra ditta con una procedura negoziata che consente di ridurre i tempi rispetto al bando di gara.

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