CORRIERE DI MAREMMA
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-04-05
AMBIENTE
Massa Marittima Energia, indicazioni dalla Maremma
di Giancarlo Capecchi
MASSA MARITTIMA Obiettivo dell’iniziativa della Fondazione Arare a Massa Marittima, spiega il presidente Federico Vecchioni “é quello di fare il punto sulla questione energetica italiana nel quadro dei cambiamenti epocali che interessano il pianeta ed i rapporti tra le aree di nuovo sviluppo ed il vecchio mondo”. Poi Vecchioni aggiunge: “L’energia, insieme al cibo, é la grande sfida globale dettata dalle sofferenze ambientali causate storicamente dalla dipendenza dalle fonti fossili a cui si aggiunge oggi la voracità di nuovi protagonisti energivori come ad esempio i cosiddetti Brics – Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa – che rappresentano il 40% della popolazione mondiale, 1/4 della superficie ed il 25% della ricchezza del pianeta e che proprio in questi giorni sono riuniti a Nuova Delhi per “sognare” o addirittura lanciare una Banca dello Sviluppo in proprio”. E dalla Maremma, dove sono confluiti i massimi esperti nazionali, a rappresentare il mondo del lavoro e della produzione (Geacom, Iren Mercato, Enel Green Power, Toscana Energia, Energrid Salerno, Energia Holding, Università di Harvard, Terrae) partono indicazioni. E speranze visto che l’Italia é chiamata a ridisegnare la sua presenza sui mercati internazionali ed a fare chiarezza sui suoi obiettivi strategici. “A partire dalla presa d’atto – spiega Gianni Bonini, amministratore delegato di Geacom – che il vecchio modello costruito da Mattei, uno dei motori della Ricostruzione e del nostro boom economico, con il passaggio dall’Agip all’ Eni ed in particolare con il dialogo con i regimi socialisti nazionali del Maghreb, é definitivamente saltato per il nuovo assetto assunto dalla sponda sud del Mediterraneo, effetto della cosiddetta “primavera araba” che meglio sarebbe chiamare, come fa la bella rivista Oasis del Cardinale Scola, “primavera fugace”, se é vero quello che sostiene Mansouri, esponente dei Musulmani moderati italiani, che con la sharia e la polizia religiosa già in azione la Tunisia rischia il Califfato islamico”. E il convegno-seminario “Il grande giuoco energetico, con sottotitolo “rinnovabili, rigassificatori, bolletta ed altro ancora”, ha posto questioni cruciali, ha aggiunto Vecchioni “di un’emergenza energetica da affrontare subito con decisione se non vogliamo rimanere vittime di un riassetto complessivo su scala globale che ha portato lo stesso Obama quasi a rovesciare la sua strategia energetica fondata all’inizio sul binomio sostenibilità-rinnovabili fino a recuperare la politica delle trivellazioni senza limiti del texano Bush, per puntare a raggiungere nel 2020 la produzione petrolifera dell’Arabia Saudita”. Le rinnovabili, cioè l’energia da fonti di approvvigionamento rinnovabili – fotovoltaico, biomasse, eolico – pesano sulla bolletta energetica, a carico di famiglie ed imprese, per circa 9 miliardi di euro l’anno di incentivi. Il ministro per lo Sviluppo economico Passera ha promesso “tre decreti ministeriali che ridefniranno il modello di sviluppo in questo campo”. “Siamo fiduciosi – spiega Bonini – che saprà cogliere il doppio bersaglio dell’efficienza energetica anche in termini di costi, assieme all’esigenza di sottrarre il settore all’incertezza normativa permanente, dando fiato ad un’industria nazionale che nell’idroelettrico ad esempio vanta un curriculum straordinario. Ci attendiamo un sistema di regole che premi nel settore del fotovoltaico l’innovazione tecnologica, molto importante per il futuro della Maremma, per evitare di diventare un mercato di sbocco di pannelli cinesi a bassa tecnologia”. La società “Il Ceppo” ha messo in funzione, ormai dal dicembre 2007, a Sticciano. nel comune di Roccastrada, un impianto da quasi 1 Megawatt, precisamente 994,62 kw di potenza, 137 inseguitori a due assi con sensori di rilevamento solare, il cui valore aggiunto dato da tecnologia e pannelli di produzione europea, 4521 in silicio policristallino, sta producendo ottimi risultati.Quest’ anno si conta di superare il milione e settecentomila kilowattore. Stessa cosa per quanto riguarda le biomasse ed il biogas. “Qui – prosegue Bonini – ancora di più va data stabilità alla micro generazione sotto il megawatt che ha suscitato lo spirito di iniziativa di tanti agricoltori maremmani che l’hanno giustamente adottata come una risorsa complementare al reddito agricolo ed a salvaguardia dell’ambiente. Non dobbiamo scoraggiare lo sfruttamento in questo senso delle terre marginali non coltivate né l’utilizzo in questo senso degli scarti agricoli, perchè è un’operazione che aiuta l’agricoltura italiana a tornare, dopo oltre mezzo secolo, al centro della crescita”. Per la Maremma sarebbe davvero una manna vista la consistenza e la preparazione del settore primario. E considerato infine quanto è emerso dal convegno-seminario: l’obiettivo è che a livello locale ” ognuno”, riferendosi magari all’ambito provinciale, debba prodursi la propria energia, quella cioè che è necessaria al quotidiano e allo sviluppo.