LA NAZIONE
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-03-31

PANORAMA POLITICO
Massa Marittima Sanità: non guardare solo i numeri ma anche ai bisogni di un’area

“Sarebbe bello avere un ospedale in ogni comune ma la realtà è diversa e l’unico sistema per garantire servizi di qualità è attivare sinergie in ambito territoriale e sanitario”. E’ stato un dibattito acceso e partecipato quello organizzato dal Partito Democratico di Massa Marittima sulla sanità alla quale è stata invitata anche Lucia Matergi, consigliere della Regione Toscana. L’argomento del giorno era il piano regionale sanitario e le prospettive per il territorio. Luciano Fedeli, assessore del comune di Massa Marittima, ha illustrato con preoccupazione i gravi tagli alla sanità e al sociale che sottrarranno risorse alla provincia per 16 milioni di euro e al territorio dell’area nord di Grosseto per 3 milioni di euro. “con questi dati – ha allora aggiunto Fedeli – diventa inevitabile pensare ad una compartecipazione. E non dovremo considerare solo i criteri numerici ma anche le caratteristiche ed i bisogni di un’ area. Non promuoviamo un ospedale a Riotorto ma guardiamo a un coinvolgimento del territorio della Val di Cornia per una programmazione delle politiche sanitarie e territoriali nell’intento di offrire una sempre più qualificata rete di protezione per i cittadini”. Insomma per combattere la crisi e superare le difficoltà ed i tagli, le parole chiave sono “rete” e “sistema” anche in ambito socio assistenziale e sanitario. In pratica gli ospedali di Massa Marittima e Piombino dovrebbero rimanere legati alla propria autonomia e indipendenza costruendo però un’asse fra le due realtà per l’ottimizzazione delle risorse ed il miglioramento dei servizi agli utenti. “Ragionare sulla salute – ha sottolineato Lucia Matergi – vuol dire occuparsi della parte più importante della politica perché riguarda la preoccupazione più sentita dai cittadini. La tutela dei diritti di una persona è una prerogativa fondamentale e questo nuovo piano integra sociale e sanitario in un unico progetto. Promuovere politiche integrate significa per prima cosa parlare un linguaggio unico e chiaro che il cittadino non abbia difficoltà a comprendere. Per questo a mio parere diventa adesso ancora più necessario valorizzare il ruolo delle Società della Salute affidando loro anche tutti quei servizi compresi nell’integrazione”. All’incontro, al quale ha partecipato un discreto numero di cittadini, non sono mancati però dubbi, domande e neanche qualche polemica. Niccolò Spadini ha fatto notare alcuni aspetti rilevanti e interessanti affrontati nel piano sociale sanitario integrato ma anche alcune contraddizioni o situazioni meno comprensibili. Un esempio è l’emergenza che verrà attivata solo nelle aree con abitanti superiori alle 25mila unità. Massa, Montieri e Monterotondo, non arriverebbero a 13mila. Un altro massetano invece ha fatto notare i disservizi soprattutto in termini di attese dato che per un grave problema alla vista, ha ottenuto l’appuntamento tramite sanità pubblico a distanza di 8 mesi mentre un privato gli avrebbe risolto il disagio il giorno seguente.

Chiara Calcagno

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