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LA NAZIONE
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
«Ben venga l’applicazione della proposta fatta dal sindaco e da altri esponenti della maggioranza di farci pagare le spese sostenute dal Comune per difendersi davanti al Tar sulla vicenda dell’edificazione all’ex Agraria».
E’ quanto hanno affermato i tre consiglieri del movimento civico «Massa Comune», Federico Montomoli, Francesco Mazzei e Gennaro Orizzonte, i quali però, con un tono decisamente provocatorio, rigirano la frittata invitando gli amministratori a fare altrettanto. In pratica a pagare loro stessi i danni economici causati alla comunità per una serie di gravi errori di progettazione, che hanno riguardato opere e interventi effettuati nel tempo.
Gli esponenti di «Massa Comune» li elencano con dovizia di particolari, partendo dal caso Pizzarotti, che ha visto il Comune condannato a pagare all’impresa un milione e seicentomila euro, più altre decine di migliaia di euro per spese legali, a causa di un banale errore progettuale e costruttivo.
Il tutto «condito» da arbitrati e ricorsi addirittura contro gli stessi arbitri nominati dalle parti. «Non meno eclatante poi — afferma Montomoli — la vicenda legata all’area ex Molendi, con una richiesta danni per cinque milioni di euro, dovuti ad un progetto assurdo portato avanti nonostante la contrarietà di tutti e le evidenze delle negatività di tale operazione».
Da un argomento all’altro il passo è breve. Mazzei chiede «cosa ne pensano i cittadini di come gli amministratori hanno gestito la fase di dismissione delle attività minerarie, conclusasi con una perdita di 1600 posti di lavoro e con la presa in carico delle discariche, mentre la parte buona, dai poderi ai terreni, è nelle mani dei privati. E cosa pensano delle spese sostenute per il campo di calcio della Camilletta, con il risultato sotto occhi di tutti».
Infine le enormi spese, oltre 700 mila euro, per la realizzazione del centro sociale. Somme che, secondo Orizzonte, «avrebbero potuto essere utilizzate per risolvere le carenze degli edifici scolastici e del mattatoio, per il quale è stata avviata la ristrutturazione senza considerare lo stato dei terreni in frana, i condizionamenti della viabilità di accesso e il mesto fallimento della porta del parco, chiusa prima ancora di essere spolverata. Infine le spese folli come il Palazzo dell’Abbondanza».
Ma non è tutto, perché Montomoli si sofferma sull’aspetto politico, invitando ironicamente a ricordare «la capacità e il peso politico messo in campo dagli amministratori per il mantenimento di uffici come l’Agenzia delle entrate, la Pretura, la Compagnia dei carabinieri di cui ormai è certo il declassamento.
E ancora la vicenda dell’ospedale, che va incontro ad un misero destino, e i problemi delle scuole, per le quali in questi giorni il preside ha ammesso che in conseguenza delle scelte fatte dalla Provincia (ove Massa esprime il presidente del consiglio provinciale), il liceo classico è finito e tanto l’indirizzo chimico che il geominerario appaiono in agonia».
Ma, conclude «Massa Comune», sindaco e maggioranza fanno finta di niente considerandosi indenni da ogni tipo di responsabilità, con la «faccia tosta» di chiedere a noi i danni per il ricorso al Tar.
Chi ha detto che le spese da voi elencate debbano per forza essere a carico dei cittadini residenti/contribuenti?
Io sarei un pochino più ottimista. Lasciamo tempo al tempo