IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-02-12
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Ospedale unico con la Val di Cornia: «È ora di crederci»
FOLLONICA Un ospedale unico a Riotorto: uscire dai confini territoriali per offrire servizi migliori ai cittadini. La proposta circola nelle sedi decisionali da alcuni anni, per il momento però non ha trovato una risposta concreta: realizzare un centro sanitario di alto livello a Riotorto, e nell’eventualità chiudere i due presidi di Massa Marittima e Piombino o destinarli ad utilizzi differenti. Di questo si è parlato all’incontro organizzato dalla associazione culturale follonichese La Pievaccia, guidata dall’ex sindaco di Follonica Claudio Saragosa. Dei molti ospiti invitati al dibattito, a causa del maltempo sono arrivati all’hotel Piccolo Mondo (sede dell’iniziativa) solamente il sindaco di Piombino, Gianni Anselmi, e il presidente della Società della Salute della Val di Cornia, Anna Tempestini. Ma la discussione è stata molto interessante. Entrambi gli esponenti del territorio della Val Di Cornia si sono detti interessati dall’ipotesi, nella convinzione comune che per affrontare gli ingenti tagli del governo centrale nel settore sanitario si debba scavalcare i confini per offrire prospettive ottimali ai cittadini. «Le molte riforme in corso porteranno la Regione a dei tagli imponenti. Come reagire?», si è domandato il sindaco Anselmi, offrendo anche una risposta: «Io credo che sia opportuno uno slancio innovatore, dobbiamo iniziare a spiegare anche a chi è più dubbioso che togliere l’ospedale vicino casa per costruirne uno con maggiori potenzialità è un’opportunità da non perdere per il futuro. Dobbiamo affrontare le scelte con coraggio, perché non siano altri a farlo per noi. Facciamo un ospedale che parli a centomila persone, mettiamo in scena il futuro invece di difendere il passato». Purtroppo mancando i sindaci delle Colline Metallifere non si è potuto assistere ad una loro risposta sul tema, per capire anche il punto di vista del territorio vicino. Le parole del sindaco però hanno trovato riscontro anche nelle idee dell’altra ospite: «Quando si parla di salute bisogna pensare a un sistema complesso – ha detto il presidente Tempestini – che non riguarda solo gli ospedali. Abbiamo bisogno di strutture che comunichino tra loro: oggi c’è un problema serio, quello dei tagli. Non bisogna difendere i fortini ma riorganizzarci sulla base delle necessità dei cittadini. Dobbiamo evitare il rischio di incorrere in un ulteriore impoverimento del nostro territorio. Il piano sanitario non è ancora pronto, abbiamo quattro anni a disposizione per fare delle proposte concrete».
Ma le cose come stanno veramente? Sarà forse una nuova speculazione ai danni dei cittadini?
Perchè l’amministrazione comunale o la SDS non organizza un incontro e ci spiega cosa potrebbe succedere?