IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
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2012-01-21
AMBIENTE
Pericolo amianto a Valpiana Tettoia e capanno in materiale nocivo: il Comune ordina la bonifica
MASSA MARITTIMA C’è amianto in un fabbricato a Valpiana. Lo ha rilevato l’ufficio igiene e sanità pubblica di Massa Marittima, che durante un sopralluogo, effettuato con la polizia municipale, ha riscontrato la presenza di materiali pericolosi, costringendo il Comune a correre ai ripari. «Nel fabbricato suddetto è stata rilevata la presenza di due manufatti, una tettoia e un piccolo capanno chiuso, con copertura e pareti di pannelli ondulati di materiale presumibilmente contenente amianto» , si legge nella relazione, inviata all’amministrazione e a tutti i soggetti interessati in questi casi, come l’Asl. Allo stesso modo, l’ufficio igiene e sanità pubblica ha scritto al Comune che «si ritiene necessario impartire prescrizioni al soggetto legalmente obbligato» dalla normativa. Già, perché i materiali in questione, contenenti amianto, sono classificati secondo le loro caratteristiche come rifiuti speciali pericolosi. E lasciarli indisturbati lì, a giacere a contatto con il terreno, può portare a conseguenze pericolose, sia per la salute dei cittadini che per l’ambiente. Dai controlli, è emerso che il fabbricato contaminato è di proprietà di tre uomini della zona, appartenenti alla stessa famiglia. E a queste persone ora l’amministrazione ha fatto arrivare un’ordinanza, che li obbliga, in primis, ad attivare «un processo diagnostico analitico effettuato da laboratorio regolarmente abilitato ad operare nel settore amianto volto a caratterizzare il materiale» entro trenta giorni dalla notifica, inviando i risultati anche all’Asl. Ma non solo. Infatti, qualora venga confermata la presenza di amianto in quei locali (e la conseguente valutazione del rischio), entro i sessanta giorni successivi i tre titolari hanno l’obbligo di indicare «un intervento di bonifica». Intervento che deve essere svolto in due fasi. La prima: «bonifica del manufatto (rimozione e smaltimento, incapsulamento o confinamento) nel rispetto delle norme in materia di prevenzione dell’inquinamento ambientale, di smaltimento dei rifiuti e di tutela della salute dei lavoratori». In una seconda fase, poi, i proprietari dovranno «documentare l’avvenuto intervento con la trasmissione (al Comune e all’ufficio igiene) della relazione descrittiva della bonifica indicante, tra l’altro, la ditta esecutrice e le modalità adottate. In caso di incapsulamento indicare il prodotto utilizzato e in caso di smaltimento descrivere e documentare la tracciabilità del rifiuto». (a.f.)