La menzogna monetaria ha percorso tre secoli di storia ed è ovvio sia diventata ormai una verità scontata quella che IL DENARO E’ DI PROPRIETA’ DELLO STATO, il quale lo emette tramite la Zecca.
Nell’immaginario questa ZECCA si chiama BANCA CENTRALE che, in effetti, si comporta come l’insetto parassita vampiresco.
La Banca d’Italia è dello Stato? La Banca Centrale Europea è degli Stati europei?
No, neanche dello zero virgola %
E allora, direte voi, è solo una tipografia? Così dovrebbe; invece LA BANCA VENDE LA MERCE-DENARO AL PREZZO FACCIALE, come se il tipografo che stampa i biglietti d’entrata a teatro mettesse in conto al committente il prezzo dello spettacolo per ogni singolo pezzo di carta..; il reale costo di una banconota da 500 Euro è di 3,00 Cent ma lo Stato l’acquista per 500 Euro, ipotecando il demanio e in più ci paga l’interesse. Oltre il danno la beffa! Beh, qualcuno penserà che comunque i flussi monetari sono regolati dalle merci, dalle risorse. Ma non è così.
E’ dunque vero che non esiste più la convertibilità tra le banconote e l’oro?
Sì, è vero. Dal 15 agosto 1971 non esiste la convertibilità delle valute nazionali in oro. Il presidente USA Nixon, infatti, pose fine agli Accordi di Bretton Woods, chiudendo la c.d. Gold Window, che prevedeva l’aggancio dollaro-oro dal 1944 (un oncia di oro = circa 35-37 dollari USA).
La moneta è virtuale, convenzionale, un’allucinazione collettiva, governata dalla legge dell’accumulo e del profitto, così soggetta ad implosioni e paradossi, viene generata dal nulla sulla base delle stesse leggi di cui sopra.
«La banca trae beneficio dall’interesse su tutta la moneta che crea dal nulla» Paterson, fondatore nel 1694 della Banca d’Inghilterra, la prima Banca Centrale al mondo.
Questa illusione di ricchezza e povertà nasce dal SIGNORAGGIO. Esistono tre definizioni di “signoraggio” comunemente usate, con diversi gradi di “verità”.
Questa è la definizione realistica del SIGNORAGGIO: guadagno del sistema bancario (fatto salvo il signoraggio sulle monete metalliche che va allo Stato) dato dalla differenza tra valore nominale e valore intrinseco della moneta emessa (di carta o elettronica che sia), al quale si aggiunge il guadagno sugli interessi.
«Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio, vizio che non viva della sua segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l’unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri». Joseph Pulitzer (1847-1911).
E’ uno scandalo! Direte voi, è scoprire l’acqua calda.
Non è possibile che nessuno per tre secoli non ci sia arrivato! Qualcuno sì. MARX per primo denunciò il Signoraggio e fu subito messo all’indice.
«Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipar loro denaro. Quindi l’accumularsi del debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche, il cui pieno sviluppo risale alla fondazione della Banca d’Inghilterra (1694). La Banca d’Inghilterra cominciò col prestare il suo denaro al governo all’otto per cento; contemporaneamente era autorizzata dal parlamento a batter moneta con lo stesso capitale, tornando a prestarlo un’altra volta al pubblico in forma di banconote. Con queste banconote essa poteva scontare cambiali, concedere anticipi su merci e acquistare metalli nobili. Non ci volle molto tempo perchè questa moneta di credito fabbricata dalla Banca d’Inghilterra stessa diventasse la moneta nella quale la Banca faceva prestiti allo Stato e pagava per conto dello Stato gli interessi del debito pubblico. Non bastava però che la Banca desse con una mano per aver restituito di più con l’altra, ma, proprio mentre riceveva, rimaneva creditrice perpetua della nazione fino all’ultimo centesimo che aveva dato. A poco a poco essa divenne inevitabilmente il serbatoio dei tesori metallici del paese e il centro di gravitazione di tutto il credito commerciale. In Inghilterra, proprio mentre si smetteva di bruciare le streghe, si cominciò a impiccare i falsificatori di banconote. Gli scritti di quell’epoca, per esempio quelli del Bolingbroke, dimostrano che effetto facesse sui contemporanei l’improvviso emergere di quella genìa di bancocrati, finanzieri, rentiers, mediatori, agenti di cambio e lupi di Borsa». Karl Marx, Il Capitale.
Ma i marxisti stessi oggi non ne sono più coscienti: figuriamoci i capitalisti.. o la massa di frenetici consumatori per cui l’Economia è un’oscura scienza di indici Mibtel, PIL, tasso di sconto, di inflazione e giochi di Borsa.
Ci arrivò anche Kennedy che si sganciò dalla Federal Reserve per coniare dollari di Stato e ossigenare l’America. Ma dopo pochi mesi lo eliminarono dalla faccia della Terra.
Il presidente Lincoln aveva bisogno di denaro per finanziare la Guerra Civile ed i banchieri internazionali gli offrirono un prestito al 24-36% di interesse; Lincoln rifiutò la loro richiesta perché non voleva gettare la nazione in tale enorme debito. Di conseguenza, avanzò la proposta al Congresso perché approvasse una legge che autorizzasse a stampare banconote del Tesoro degli Stati Uniti. Lincoln disse: “Abbiamo dato al popolo di questa repubblica la più grande benedizione che abbia mai avuto – la loro propria moneta per pagare i loro debiti. Lincoln stampò oltre 400 milioni di Dollari (senza debito ne interesse) e pagò i soldati, gli impiegati degli Stati Uniti e comprò forniture per la guerra. I banchieri internazionali non lo apprezzarono: volevano che prendesse i soldi in prestito da loro in modo che gli americani fossero debitori di un interesse enorme sul prestito. La soluzione di Lincoln fece apparire questo ridicolo. Al di là di come li spese, dimostrò che lo Stato ha facoltà di emettere moneta e poi morì.
L’Asse Roma-Berlino-Tokio tentò di liberarsi dal giogo delle Banche Centrali e non fu mai un segreto per i potenti di chi fosse la sovranità monetaria.
La rivoluzione economica e sociale derivante dall’abolizione del Signoraggio sarebbe di proporzioni epocali per tutta l’umanità.
Nemmeno oggi. Ma oggi siamo in tanti a saperlo e porci certe domande.
Perché lo Stato non si stampa da solo i soldi?
Perché conia le monete metalliche ma non stampa le banconote?
Perché emette Obbligazioni invece che stampare moneta esente da interesse?
Perché non esiste un elenco ufficiale dei proprietari della Banca d’Italia S.p.A.?
Essenzialmente, l’attuale creazione di denaro ex nihilo (cioè dal nulla) operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. In concreto, i risultati sono gli stessi. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto” (Maurice Allais, La crise mondiale aujourd’hui, Parigi, 1991) “E’ un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perchè se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina” J. Henry Ford